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EDITORIALI E COMUNICATI
n. 1036
del 07/02/2005 UNA 'LETTERA APERTA' (O FORSE QUALCOSA DI DIVERSO)
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Alcune brevi riflessioni. La prima riguarda i percorsi personali di ciascuno di noi che crede nei principi della costituzione e della democrazia. Ognuno si è interrogato e si interroga su quale sia la via più efficace per difenderli e rafforzarli. Evidentemente vi è il bisogno di ritornare a progettare a politica, bisogno di innovazione politica. bisogno di regole chiare che diano garanzie e tutelino i diritti di partecipazione democratica. Le due cose, a ben riflettere, sono strettamente collegate: dopo anni di "politica spettacolo", di "veline della politica" (a destra come nelle forze del centro sinistra) l'esigenza di idee guida, coinvolgenti, alla cui progettazione possa concorrere il più ampio numero di soggetti sociali, è quanto di più essenziale. Un'altra riflessione è di considerare che nella classe della "politica spettacolo", cioè priva di contenuti, parole vuote fini a se stesse, sono ricompresi anche i fenomeni della assenza di progetti e di programmi, dei personalismi, della esistenza di classi politiche autoreferenziali. Organizzazioni territoriali che si modellino su semplici slogan, su personalismi, sono peraltro solo strutture di facciata. Oggi possiamo dire che i personalismi in politica, sganciati da un progetto articolato di difesa e di rafforzamento della costituzione, sono stati dannosi e sono realmente dannosi. Il terzo passaggio è un atto di consapevolezza, di autocoscienza. Vanno definite per quello che sono, e cioè atti di fascismo, di malcostume politico, nei casi più gravi veri e propri atti di delinquenza politica situazioni quali: -l'esistenza di caste chiuse che in politica procedono ad autocooptazioni; -il familismo (ch'è poi la forma più grave, l'archetipo dei conflitti di interesse); -la lesione e la frustrazione dei diritti di partecipazione democratica di donne, uomini, giovani che hanno qualità e progetti e programmi e idee, -i trucchi o le violenze che si esercitino nei loro riguardi per estrometterli dai processi decisionali. E' assai grave, naturalmente, quando questo, in ipotesi, avvenga in gruppi che fanno della trasparenza e della garanzia della partecipazione democratica il loro tratto all'apparenza essenziale. Qualche altra considerazione. In queste elezioni regionali vedremo, per l'ultima volta, io credo, simboli di gruppi in avanzato stato di decomposizione politica, in fase politicamente terminale. Verosimilmente solo artificialmente tenuti in vita dalle forme attuali di finanziamento della politica. Per tutte queste ragioni, per difendere e rafforzare la democrazia, per dare regole alla politica, per monitorare la politica, per evitare degenerazioni come quelle che descrivevo, è nata "Democratici Solidali Liberali" (l'acronimo è DSL). Il nostro statuto è un progetto politico che si definisce e propone da subito con chiarezza. intende ispirarsi alle forme più avanzate di partecipazione democratica. I conflitti di interesse e i familismi, ad esempio, sono messi al bando. i diritti di partecipazione democratica sono garantiti. E' un progetto che si ispira alla filosofia politica della interdipendenza tra tutte le questioni e le libertà essenziali: per la difesa della informazione libera e dunque per la affermazione di regole corrette ed eque di concorrenza, di proprietà intellettuale, di commercio internazionale; vorremmo si diffondesse la percezione che tutto è collegato, che tutto questo determina le precondizioni per la pace, per la tutela dei diritti umani. Ad esempio, quanto diffusa è la percezione che oggi "democrazia" significa lotta ai monopoli che occupano politica ed uccidono, perciò stesso, politica e democrazia? Ma per contrastare i monopoli che occupano la politica bisogna veramente impegnarsi a fondo, avere idee forti, non perdere tempo dietro alle chiacchere...... Francesco avv. Paola, già responsabile Dipartimento Nazionale su Conflitto Interesse dell’IDV |