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EDITORIALI E COMUNICATI
n. 1042
del 05/02/2006 SONDAGGIO UFFICIALE EKMA RICERCHE ED ABACUS DI FINE GENNAIO 2006: ITALIA DEI VALORI SEMPRE AL 1%
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. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Cari Amici, a seguire vi allego due recenti sondaggi ufficiali, resi di pubblico dominio come prescritto dalla normativa e pubblicati nelle apposite sezioni istituzionali. Purtroppo, come più volte sottolineato, si conferma la perdita di consenso della Lista Di Pietro-Italia dei valori che rimane stabile intorno all'1%, percentuale che non consente, causa le soglie di sbarramento imposte dalla nuova legge elettorale, 2% alla Camera e 3% al Senato, l'elezione di alcun deputato e/o senatore. Siamo passati dal circa 4% ottenuto alle elezioni politiche del 2001, al 2% ottenuto delle elezioni Europee del 2004, al 1,4% ottenuto alle ultime elezioni Regionali del 2005, all'attuale 1% del gennaio 2006. Un crollo che appare inarrestabile. La cosa appare assai preoccupante alla luce del fatto che il mese di gennaio è stato un mese dove la QUESTIONE MORALE ha tenuto banco in tutti i salotti della politica. Varie vicende tra cui, Banca Popolare Italiana, Unipol e BNL, hanno dimostrato come la questione morale, la legalità e la trasparenza siano valori ancora oggi inesistenti. Ebbene, la Lista Di Pietro-Italia dei valori, proprio per le sue native caratteristiche, avrebbe dovuto beneficiare del dibattito in corso sulla questione morale che vedeva coinvolti entrambi gli schieramenti. Ma, in realtà, questo non si è verificato. Questo significa una cosa sola: la Lista Di Pietro-Italia dei valori ed i suoi rappresentanti non risultano più, agli occhi degli elettori, credibili su questi temi. E questo non può che dispiacere ai tanti militanti, come il sottoscritto, che in questo avevano creduto e per questo avevano donato il proprio tempo, denaro e sudore. E' stato scientificamente vessato e gettato via, da parte di una ristretta autoreferenziale oligarchia di yes-man, quelli dalla doppia morale, un patrimonio umano ed una bellissima idea politica, il tutto nel complice ed assordante silenzio del "vertice". E se questo oggi è, secondo i sondaggi, il consenso elettorale (1%) della Lista Di Pietro-Italia dei valori, non oso pensare quale sarà il valore finale del voto del 9 aprile 2006, quando, in prossimità della scadenza elettorale, l'elettore si porrà il problema del "voto utile". Gli sbarramenti imposti dalla nuova elegge elettorale fanno sì che il voto dato ad un partito piccolo che però non supera la soglia del 2% e/o 3%, sia un voto perso, cioè non andrà a beneficio della coalizione cui è apparentato questo partito. Ne consegue che la maggior parte degli elettori, per non veder disperso il proprio voto, saranno costretti a darlo ad un partito della stessa coalizione che riscuote però un più ampio consenso elettorale. Così facendo garantiscono comunque alla propria coalizione di poter usufruire appieno di tutti i propri voti, senza dispersioni, penalizzando però il piccolo partito a cui avrebbero dato volentieri, in altre condizioni, il proprio voto. Armando Della Bella |