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EDITORIALI E COMUNICATI
n. 1058
del 07/03/2006 DI PIETRO, VENUTO IN SALA, GUARDANDOMI, NON MI HA NEMMENO STRETTO LA MANO…..
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Conosco Renato (nella foto) da molto tempo. E' una persona cara, perbene, un uomo dotato di grande forza interiore e di grande dinamismo. Ha 57 anni, è di Porto Recanati. "Sono un poeta anch'io - dice - Ho il canto nell'anima". E' sordo. Non "diversamente abile", non "non-udente", non "audioleso". Sordo. Il politicamente corretto lo infastidisce. E' docente a contratto all'Università di Macerata (facoltà di Scienze della formazione). E' stato psicologo dirigente alla Asl di Civitanova Marche. Ha moglie e due figli, è l'unico sordo in famiglia. Ha perso l'udito a 12 anni per meningite. E' stato tra i primi non udenti a laurearsi in Italia nel 1974, in pedagogia indirizzo psicologico. Poi, specializzazione e dottorato di ricerca in sociologia e ricerca sociale. Per tutta la vita ha gridato per farsi ascoltare da chi sembra più sordo di lui, di quella - dice - "sordità, non fisica, ma di un popolo che, ancora oggi, si ostina a vedere la diversità in modo erroneo: o di assistenzialismo, o di emarginazione". Ha scritto molti libri che spesso firma con lo pseudonimo "Scuola di silenzio", che, spiega, "è una metafora di vita dell'autore del libro" che combatte "contro un popolo ottuso e politici demagoghi, che di noi vedono solo dei mangiatori di pane a ufo". E' stato editorialista fisso per "Orizzonti Nuovi", l'organo ufficiale di stampa dell'Italia dei valori. Ha sempre partecipato alle convention dell'IDV. I suoi interventi, caratterizzati dal brillante superamento del suo handicap, hanno sempre riscosso un notevole successo. Scroscianti appluasi hanno sempre suggellato le sue parole. E' un uomo dotato di grandi principi e spessore morale. Sempre attento alle difesa dei VALORI che hanno motivato la sua, ma anche la mia, adesione all'IDV. Ora se ne va. Ancora un altro caro amico, tra i tantissmi che già l'hanno fatto, lascia l'Italia dei valori, ridotta ormai ai minimi termini. Una diaspora senza fine. Un progetto politico che sta naufragando, perchè la sua base si sta disgregando vessata da pochi "eletti" nei suoi più sinceri convincimenti. Caro Renato, tu ti dichiari "sordo" ma, in realtà, tu ci "senti" più di tanti altri che "sordi" non sono. Tu non sei mai stato "sordo" al bene comune, all'affermazione della giustizia, della legalità, della solidarietà. Altri sbandierano senza convinzione queste qualità. Tu, invece, con la tua forza ed il tuo esempio, le hai sempre dimostrate. Continua così. Un forte abbraccio ed un caro saluto. Armando Della Bella ____________________________________________________________________________ Lettera aperta al Coordinatore d'IDV per le Marche, Dr. Dante Merlonghi ____________________________________________________________________________ Dante, il rappresentante della Lista per le Marche mi fa sapere che lui proponeva il 4° posto. Ma poi, mi dice, è saltata fuori una lettera che diceva che io volevo solo il 2° posto o niente. Non era una lettera, ma semplicemente un promemoria per te e per il coordinatore della Lista, appunto Borghesi. Questo, come sai bene, l'ho rilasciato a te alla Fiera di Civitanova quando non c'erano gli accordi tra le associazioni varie. Potevi almeno contattarmi. Ti avevo detto tutto. Non hai contattato Marco, mio figlio. Tu hai paura di tutti. Ora sei disprezzato. Io esco dal partito, ma tu - giuro - non andrai lontano. A questo punto di destra e sinistra me ne frega più niente. Io delle prebende e gloria politica me ne frego. Sono una persona serissima capace di portare avanti il progetto. Non finisce qui. Sentirai parlare di me, eccome. Mi hai sottovalutato. Volevo fare un patto di coraggio, di forza nuova per cambiare questo modo di far politica, ti sei adagiato sulle miserie umane. Come se tu non fossi un uomo mortale come me! Ma io, che ho la caducità umana, ho la dignità di non prendere in giro i veri protagonisti deboli. Ho raccolto firme, ne ho qui ancora 150 che non ti sei degnato di passare a prendere. Sono stato a Roma, ho capito al volo che c'era il tuo zampino quando, Di Pietro, venuto in sala, guardandomi, non mi ha nemmeno stretto la mano. Sono andato via come un cane bastonato. Inutile spiegare a te "sordo" l'umiliazione subita. Come dice mio figlio Marco non hai capito proprio niente, ma il peggio è che, agendo così, stai rovinando te stesso. Mi spiace, credimi. peccato Dante. E adesso non starmi a fare discorsi machiavellici. La verità la conosci bene. Dopo i fallimenti su fallimenti continui ad "uccidere" il partito, oltre le persone: il loro entusiasmo, la loro forza. Credimi. Potevamo andare lontano, molto lontano, invece.... Se ce ne era bisogno hai 'mostrato' cosa sei. In fondo che cosa potevo aspettarmi da chi, al congresso regionale, testimone la Marini (che era una vera e onesta e degna politica!!!) che ti sollecitavo e sollecitavamo, con pochi, alla legalità risposi "Io sono il partito". E se il congresso era legale, risposi: "Tutto è legale!". Ho sollevato entusiasmo, coraggio, ho un curriculum di onestà, di studi, di titoli accademici che tu.... Non avrei mai pensato di scendere a questo punto. Mi ci ha tirato per i capelli. Addio a IDV. ... Ma ci vedremo eccome. Lascio la politica, le fazioni di parte. Ma io sono Renato Pigliacampo, peccato che la tua scarsa capacità di navigare su Internet ti impedisca di accedere a ciò che ho fatto. Ti lascio con i tuoi secondi: il signor Luciano Dulizia e la prima al senato Amurri. Ora finalmente potrò scrivere e dire come la penso dei VALORI, della SOLIDARIETA' e della LEGALITA'. Peccato Dante. Renato Pigliacampo, docente università di Macerata, ex editorialista IDV ed ex referente comunale IDV di Porto Recanati |