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RASSEGNA STAMPA
n. 1099
del 09/06/2006
«TONINO SI ISOLA DALLE PERSONE SERIE»
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ROMA - Il sottosegretario è impegnato. L' onorevole è riunito. La senatrice sta guidando e «no grazie, non posso rispondere, neanche dopo...». Idv, Italia dei Vaghi. Citi quel Sor Caio De Gregorio er guardiano der pretorio (nome del Foglio) e fra dipietristi è un taci-taci. Eppure (corsiveggia l' Unità) «la domanda è: ma Antonio Di Pietro, magistrato simbolo di Mani Pulite, paladino della legalità, fustigatore di saltimbanchi e doppiogiochisti, doveva prendersi proprio uno così?».

Per uno che sull'Unità ci scrive e Di Pietro l'ha votato, Marco TRAVAGLIO, la risposta è: «No. Ha fatto una grande vaccata».

Sergio De Gregorio, er guardiano dei generali, ostenta una frequentazione antica con Di Pietro: 10 anni fa il pm s' era appena tolto la toga e lui già confidava «lo so, andrà a destra». Le cose andarono diversamente e col centrodestra andò casomai De Gregorio. Che qualche mese fa, già candidato dipietrista, si vantava d' avere collaborato col berlusconiano Gianstefano FRIGERIO, il tangentista Dc fatto condannare da Di Pietro.

«Tra la Menapace e questo personaggio c' è la differenza d' un uccello da un pesce: una vola, l' altro sta sott' acqua», dice Giulietto CHIESA, eurodeputato che si rifiutò di restare nel partito dell' ex pm: «Di Pietro fa operazioni di bassa cucina politica. E candida gente così, che ha le stimmate di Forza Italia».

Il primo fu Valerio Carrara, 2001, unico parlamentare eletto: passò subito con Berlusconi. Oggi in cucina, fra 19 ex dc, 11 ex pci, 4 ex Psi, 5 ex verdi, 6 ex missini, 7 ex leghisti, 3 ex repubblicani, 4 ex berlusconiani, un ex casiniano, c' è di che piluccare. In marzo, nelle Marche, Tonino fu inseguito da una folla inferocita per aver candidato un ortolano accusato d' assegni a vuoto.

Spiega Federico ORLANDO, che stava con lui e oggi condirige il giornale della Margherita: «Purtroppo Di Pietro ha il GENIO DELL'ISOLAMENTO. Fa terra bruciata delle persone SERIE. Dei 35 parlamentari del '96 che gli furono vicini nella battaglia per la legalità, non è rimasto nessuno. E in un Paese dove la legalità è stata maltrattata da cinque anni di Berlusconi, lui è riuscito a riempire le sue liste chiudendo, se non due occhi, almeno uno e mezzo».

Quanti Valerio Carrara sono tornati in Parlamento? «Non molti - concede TRAVAGLIO -, Prodi ha accontentato un po' tutti e in questo momento solo un pazzo può dare la spallata».

De Gregorio ha festeggiato l'elezione al Senato con un faraonico concerto di Peppino Di Capri...

«Di Pietro ha posizioni pubbliche condivisibili, ma SOFFRE LE PERSONE INTELLIGENTI. Anche De Gaulle non era uno colto, ma sapeva circondarsi degli accademici di Francia. LUI SI FA SCAPPARE I MIGLIORI. E in Parlamento porta i De Gregorio». (Battistini Francesco)

Corriere della Sera, 9.6.2006