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RASSEGNA STAMPA
n. 1107
del 20/07/2006 UNIONE BATTUTA AL SENATO, BUFERA SU DI PIETRO
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_______________________________________________________________ ROMA - Maggioranza battuta sul Dpef in commissione Difesa al Senato. Il parere positivo presentato dal centrosinistra è stato bocciato grazie al voto decisivo del presidente Sergio De Gregorio (esponente dell' Italia dei Valori), che si è schierato con l' opposizione. Poi De Gregorio ha presentato un suo parere, critico con la riduzione dei fondi per il settore della difesa, approvato dalla CdL. L' Unione protesta e le polemiche investono anche Antonio Di Pietro. Succede infatti che il ministro delle Infrastrutture diffonda un comunicato per denunciare «che il Dpef presenta delle gravi lacune nel compartimento della difesa», tali da mettere a rischio la sicurezza dei militari impegnati nelle missioni all' estero. Cioè la tesi sostenuta da De Gregorio. «E' preoccupante che invece di censurarne il comportamento, Di Pietro sembri offrirgli copertura politica», attacca il capogruppo del Prc Giovanni Russo Spena. Il ministro non solo conferma, ma rilancia: «Mi assumo la responsabilità di quel che è successo. Il partito è fedele alla maggioranza e non metterà mai in crisi il governo, ma non accetta compromessi al ribasso con la sinistra massimalista quando è a rischio la vita dei soldati. Questa polemica è pretestuosa». L' Unione però non sembra disposta a passarci sopra, tanto che i membri della Commissione hanno chiesto di convocare una riunione dei capigruppo: «E' stata un' iniziativa sconcertante», protesta l' ulivista Luigi Zanda. «Il comportamento di De Gregorio è un problema per la stabilità dell' Unione», insiste Russo Spena. L' episodio è l' ennesima conferma delle difficoltà che l' Unione sconta a Palazzo Madama e della necessità di trovare una soluzione. Così il presidente del Senato Franco Marini sollecita a compiere «ogni sforzo per favorire il dialogo» tra gli schieramenti, a cominciare dai temi economici. E di fronte ad ipotesi di allargamento della maggioranza, Marini sottolinea che «una caccia al singolo non mi sembra efficace e politicamente risolutiva». Sulla linea del dialogo in Parlamento è anche il diesse Nicola Latorre: «Cominciamo a cercare un confronto e un consenso trasparenti sui provvedimenti, poi può anche darsi che si produca un fatto politico, un sostegno più organico». Una strategia condivisa da Antonio Polito, che invita gli alleati a non cedere «alla boria dell' autosufficienza. Come diceva il professor Catalano, meglio una maggioranza allargata che una ristretta». Ma Manuela Palermi, capogruppo Pdci-Verdi, avvisa: «Se qualche senatore del centrodestra passa con noi va bene, ma se è un' intera componente ci sarebbe un cambio di maggioranza». I PRECEDENTI: 7 LUGLIO 2006 Il senatore di Italia dei valori, Sergio De Gregorio (nella foto), è eletto presidente della commissione Difesa del Senato con i voti della Cdl. Per lui 13 preferenze contro le 11 della candidata dell' Unione Lidia Menapace (Prc). 12 LUGLIO 2006 Le richieste di dimissioni di sette senatori dell' Unione entrati a far parte del governo vengono rifiutate dal Senato. 13 LUGLIO 2006 In commissione Industria, Unione sconfitta sul voto dei pareri al decreto che contiene la manovra bis e i "pacchetti" Visco e Bersani (Michilli Livia) Corriere della Sera, 20.7.2006 |