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RASSEGNA STAMPA
n. 1108
del 18/09/2006
ROSSI GASPARRINI: DELUSA DA DI PIETRO SCEGLIERÒ DE GREGORIO O LA QUERCIA
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Leader di Federcasalinghe

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«Non è più lui. La mia storia politica con Antonio Di Pietro è finita». Federica Rossi Gasparrini (nella foto), presidente di Federcasalinghe, ha rotto col ministro delle Infrastrutture. E lascia Italia dei valori. Per diversi motivi. «Il primo? Di Pietro ci aveva promesso di tutto, prima delle elezioni. Invece non ha fatto nulla».

Tranne farla eleggere deputata.

«Ah no. Io deputata, nel collegio di Roma, ci sono diventata da sola. Abbiamo portato un sacco di voti. Invece lui ora manco ci considera. Che delusione. E pensare che ai tempi di Mani Pulite eravamo sotto le sue finestre al Palazzo di Giustizia per sostenerlo. Vivevamo brutti tempi... c'era la Dc al governo».

Scusi Gasparrini, ma voi non la votavate, allora, la Dc?

«Eravamo delle ingenue mamme di famiglia, mica politiche smaliziate. E avevamo a che fare con volponi come Gava e Pomicino».

Poi siete passate con i referendari di Mario Segni.

«Esatto. Entrammo nel suo comitato per il referendum elettorale. Segni per venti giorni sembrò andare con Berlusconi, ma poi si ruppe l' accordo».

E vi chiamò, manco a dirlo, Berlusconi...

«Sì, al quale portammo le nostre richieste. Lo votammo. Vinse. Fece la Finanziaria... e non mantenne neppure una promessa».

Governo D' Alema. Lei non è all' opposizione, bensì sottosegretaria al Lavoro.

«Ah, Massimo. Il politico più coerente che abbia mai conosciuto. Ci mise nero su bianco le leggi che avrebbe fatto. E le approvò. Però, che fatica conquistarlo. Non si fidava. Ogni volta, alle riunioni, mi fissava mi diceva: "Lei ha fatto votare Berlusconi". Fu Anna Serafini a mediare. Una vera amica».

Ma allora perché poi non vi siete candidate con i Ds?

«Perché non avevano collegi disponibili. Di Pietro invece sì. Lui è uno che ti seduce. Poi, però, avuti i voti, ti molla al tuo destino. Fu lui a dirmi: corri con me, e dopo decidi cosa vuoi fare. Lo scelsi strategicamente. Ma dopo le elezioni mi ha fatto capire di non rompere le scatole. MENTRE I SUOI FEDELISSIMI, COME FORMISANO E DONADI, PERSEGUONO I LORO INTERESSI. La verità è che Idv è un partito inesistente, un' accozzaglia. Non ha un progetto. A Di Pietro non gli ho neppure detto che vado via. L' ultima volta gli ho chiuso il telefono in faccia».

È vero che c' è un dialogo in corso tra lei e il senatore De Gregorio, altro transfugo da Idv?

«Sì, mi ha proposto di costituire una Federazione politica di associazioni, costituendo due gruppi alla Camera e al Senato. E il progetto mi sembra affidabile».

Ma lui non tifa per la Cdl?

«Infatti questo ci divide: io tendo per il centrosinistra. Però potremmo posizionarci volta per volta. Abbiamo costituito entrambi una bella rete. Personalmente, sto già raccogliendo adesioni sul territorio. E anche al Senato... Pescando sia nella Cdl sia nell' Unione, perché non è importante lo schieramento». Squilla il telefono. È Piero Fassino.

Gasparrini, dica la verità, ma c' è un colloquio aperto anche con i Ds?

silenzio. «Se decidessi da sola sarei già nella Quercia. Sono affidabili e sinceri. E la mia Federazione è molto appetibile, ora, soprattutto per l' Unione. Ma decideranno le mie socie nell' assemblea di domani mattina. Si vedrà». (Frenda Angela)

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A seguire pubblico la prima parte della lettera inviata dalla Signora Federica Rossi Gasperrini ad Antonio Di Pietro solo pochi mesi prima....

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“Dopo anni oltre 20 di grande impegno per la della tutela dei diritti delle famiglie e delle donne, ho accettato, insieme ad altri 19 rappresentanti della nostra Associazione, di raccogliere la sfida propostami da Antonio Di Pietro ed Italia dei Valori e di affiancarli direttamente in questa Campagna Elettorale.

Italia dei Valori perché, rispetto ad altri, ha un’ispirazione più vicina al principio di lista dei cittadini ed ha scelto di stringere alleanze paritetiche con grandi e piccole Associazioni, che avessero come principi base ” legalità – giustizia e tutela delle famiglie”.

Senza dubbio l’abbiamo trovata la più rappresentativa dei nostri valori. Ad Antonio Di Pietro, poi, ci lega un lungo percorso ed un reciproco importante rispetto. Noi, riconosciamo in Antonio Di Pietro l’uomo che ha saputo spezzare la malefica crosta di tangenti e malaffare che opprimeva il Paese. Eravamo con lui a San Sepolcro, quando nacque Italia dei Valori. Siamo con lui, in queste elezioni politiche del 9 – 10 Aprile perché:

- di lui ci fidiamo

- Antonio Di Pietro si fida di noi

- ha accolto il nostro programma che vede punti specifici e chiari

- ha accettato di candidare 19 nostre rappresentanti nelle diverse regioni italiane, dal Friuli Venezia Giulia alla Sicilia....(continua)

Corriere dell Sera, 15.9.2006