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RASSEGNA STAMPA
n. 1119
del 10/03/2007 PALE A VENTO, PANNELLI AL SILICIO, SPECCHI SOLARI: TUTTI DIVISI SUI NUOVI PROGETTI
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ROMA - L' accordo-annuncio sul clima fatto a Bruxelles dal premier Romano Prodi e dal presidente europeo di turno, la tedesca Angela Merkel, per aumentare il ricorso alle fonti rinnovabili è più facile a dirsi che a farsi. Come la Tav, con la modifica del titolo V della Costituzione, le fonti rinnovabili dipendono dalle Regioni ed è con loro che occorre fare i conti. Ne sa qualcosa l' Enel che l' anno scorso ha dovuto bloccare i lavori per la costruzione di un sito eolico a Litigheddu, vicino a Sassari, su ordine del governatore Renato Soru, lasciando incompiute decine di basamenti di cemento sui quali dovevano ergersi torri alte 30 metri. Più recentemente è stato lo stesso ministro delle Infrastrutture ANTONIO DI PIETRO a scoprire la sindrome di Nimby (not in my backyard, non nel mio cortile) intervenendo personalmente CONTRO IL PROGETTO DI COSTRUIRE UN PARCO EOLICO AL LARGO DI MONTENERO DI BISACCIA. Il «cortile» di Di Pietro è il Molise, suo bacino elettorale, al largo della cui costa (circa 3 miglia) sarebbero dovuti sorgere una cinquantina di enormi generatori a pale alti 80 metri per una estensione di quasi 5 chilometri. PREOCCUPATO DALL'IMPATTO AMBIENTALE, IL MINISTRO HA CONVOCATO IL COMANDANTE DELLA CAPITANERIA DI PORTO DI TERMOLI (LA DATA È MERCOLEDÌ PROSSIMO) PER CHIEDERE SPIEGAZIONI. L'uscita dell' ex magistrato è stata commentata con ironia dal responsabile ambiente di Rifondazione Mirko Lombardi: «Benvenuto nel moderno e saggio mondo dei "nimby"». Che invita Prodi, se vuole avere successo nell' abbattimento dell' energia inquinante, a procedere su due fronti. «Prima deve realizzare un piano nazionale dell' energia - spiega - per stabilire i reali fabbisogni del Paese e poi, onde evitare altri casi di rivolta del territorio, decidere le aree di intervento insieme agli ambientalisti e agli Enti locali». Oppure, suggerisce Lombardi, sfruttare siti già compromessi allestendo «pannelli solari lungo le tratte autostradali o ferroviarie». Nel complesso mondo delle pale a vento e dei pannelli al silicio - che, misteriosamente, non sono costruiti in Italia - ci sono anche gli «specchi solari» del premio Nobel Carlo Rubbia che finalmente (dopo essere «emigrato» in Spagna per dimostrare il successo della sua invenzione) verranno costruiti dall' Enel a Priolo vicino a Siracusa. Il progetto si chiama Archimede e i lavori cominceranno in aprile. Ma anche gli specchi sono destinati a creare problemi: hanno bisogno di aree enormi, non meno di 40-50 ettari, e in Italia non sarà facile trovarle. Lombardi insiste su «milioni di piccoli interventi a livello di condominio, di elettrodomestici e caldaie». Stefano Saglia, responsabile energia di An apprezzato anche dalla maggioranza, taglia corto: «L' energia rinnovabile è una grande presa in giro, la Merkel la vuole perché i pannelli e le pale a vento le fabbrica la Germania, in Italia Rifondazione i Verdi la sponsorizzano ma poi la bloccano a livello locale». (Bagnoli Roberto) Corriere della Sera, 10.3.2007 |