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RASSEGNA STAMPA
n. 1161
del 22/07/2007 E LA SINISTRA BOCCIA IL PACCHETTO DI PIETRO
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__________________________________________________________________________ ROMA. «Così non va». La sinistra radicale boccia le prossime opere pubbliche che il governo aveva in progetto di realizzare. In termini burocratici si parla di “Allegato 1 al Dpef”, si tratta delle opere che andrebbero finanziate dal 2008 al 2011 e che il governo ha inserito nel Documento di programmazione economica e finanziaria. Così, visto il voto dei rappresentanti di cinque partiti (Rifondazione Comunista, Sinistra Democratica, Verdi, Comunisti italiani e Socialisti democratici italoani) la Commissione Ambiente della Camera ha dato parere negativo ai lavori. In pratica si chiedono interventi per i porti, le vie d’acqua e le infrastrutture connesse, le ferrovie, la sicurezza stradale, la logistica e la intermodalità. «Invece - dicono - nell’allegato ci sono soltanto strade e autostrade». La stessa Commissione rileva che nell’allegato «non c’è una scelta selettiva delle priorità, limitandosi in realtà a prendere atto dello stato di avanzamento progettuale e finanziario delle opere». Immediate le polemiche. «La sinistra radicale recita sempre due parti in commedia - dicono i deputati di Forza Italia e Alleanza Nazionale - e infatti prima sfiducia il governo e, nel corso di una conferenza stampa, punta il dito contro il ministro Di Pietro (nella foto), bocciando i suoi progetti. Poi, pur di conservare la poltrona, vota a favore in Commissione lavori pubblici della Camera, contraddicendo la posizione prima illustrata». «La maggioranza - dicono Lupi e Stradella di Forza Italia - è allo sbando e il ministro Di Pietro è sul banco degli imputati. Nelle prossime ore assisteremo alla stessa commedia, quando la Commissione dovrà esprimersi sulla Brescia-Bergamo-Milano, sulla Pedemontana e sulla Asti-Cuneo». E sulle piccole e grandi opere da realizzare interviene anche l’Ance, l’associazione dei costruttori. All’assemblea annuale, davanti al presidente Prodi, l’Ance denuncia «ritardi ormai insostenibili, costosi per le imprese e per il Paese, risorse ridotte al lumicino, opere infrastrutturali rinviate o interrotte».(a.g.) Il Mattino di Padova, 18.07.2007 |