|
Home | Per conoscermi | News | Editoriali e Comunicati | Incontri ed eventi | Rassegna Stampa | Archivio Foto e Video |
RASSEGNA STAMPA
n. 1182
del 22/10/2007 SANTA MARIA CAPUA VETERE CORRUZIONE AGGRAVATA
indietro »
Un reato pesante. Se poi l’accusato milita nel partito guidato dall’ex pm del pool «Manipulite», allora la vicenda rischia di assumere dimensioni più ingombranti e imbarazzanti. Senatore Antonio Di Pietro, all’alba di oggi (ieri, ndr), i carabinieri hanno eseguito 4 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari per corruzione aggravata emessa nei confronti di 4 persone. Tra questi, c’è Gaetano Vatiero, segretario cittadino de L’Italia dei Valori a Santa Maria Capua Vetere. Quali provvedimenti intende adottare? «Purtroppo non conosco la vicenda. Apprendo solo ora l’accaduto e aggiungo di non conoscere questa persona. Ma è sicuro il fatto che si tratti di un militante del mio partito?». Certo, senatore Di Pietro. Vatiero, oltre a essere un uomo del suo partito, è anche un funzionario del Comune di Santa Maria Capua Vetere e, all’epoca dei fatti, era dirigente del settore servizi sociali. «E’ una brutta storia. Adesso mi informo subito, poi prenderò i dovuti provvedimenti. A partire dall’espulsione immediata dal partito. Non credo che occorrano altre parole. Io ho piena fiducia nella magistratura, che ora deve lavorare nella massima tranquillità per fare luce su questa brutta vicenda. Ma questa persona prima militava in altro partito?». Oggi, però, Vatiero è un uomo del suo partito. Quindi, lei ha intenzione di procedere con un’espulsione? «Senza dubbio. Tutto il resto, verrà affrontato dalla magistratura, dalla giustizia, e nelle aule di tribunale». Intanto, nella tarda serata di ieri, l’Italia dei Valori ha ordinato la sospensione temporanea di Gaetano Vatiero dal partito «fino a che ogni aspetto non troverà chiarimento da parte della magistratura». Aspro il commento di Dario Mattucci, capogruppo di An. «Questa vicenda — ha dichiarato l’alleanzino — era stata più volte oggetto di interrogazioni, e la giunta non ha mai mostrato disponibilità per un confronto. È impensabile che un esecutivo non conosca gli atti amministrativi. La Cdl, quindi, chiede le dimissioni immediate della giunta». (Pina Bruno) Corriere del Mezzogiorno, 23.04.2006 |