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EDITORIALI E COMUNICATI
n. 1203
del 25/11/2007 LETTERA A DI PIETRO: I VALORI SI PROFESSANO CON I FATTI
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Caro Marco, questa volta mi rivolgo “di passaggio” anche al Presidente dell’IDV. Forse è la mia ultima lettera. Era mia volontà parlare ai giovani per dar loro un’educazione politica, inesistente a scuola, ma qualcuno, d’improvviso, è diventato “sordo”. Signor Presidente dell’ IDV, «Tutti i governi sono guidati da bugiardi» è stato scritto da un giornalista. Noi italiani non dobbiamo fare sforzi mentali per capirlo. Quasi tutti i partiti sono guidati però (anche) da dittatori. Partiti che ricevono denaro dallo Stato. Ponendomi l’interrogativo: i partiti sono democratici? Nooo! Una legge vergognosa ci impedisce la scelta di candidati ritenuti leali e onesti o che rispecchiano i nostri desideri. Berlusconi ha affossato la democrazia e la dignità dell'elettore. Se è vero come è vero che il centrosinistra ha combattuto la legge elettorale, sta dando però il peggio di sé per imitare il centrodestra candidando mogli, fratelli, parenti e amanti di leaders. Ora, On. Dr. Di Pietro, da una parte lei è da plaudire per la legalità delle candidature dell’IDV, dall'altra non si avvede che ha «offeso» la democrazia non considerando le richieste di parecchi gruppi sociali. Ho dubbi a pensare la democrazia in IDV. I capetti locali temono d'essere scavalcati da chi vuole sul serio far politica. Si ha paura della meritocrazia. Infatti, sono ormai migliaia e migliaia i seguaci scappati, spaventati per come sono prese le decisioni, senza essere discusse dalla base! Andazzo lasciato così da anni, che si accentua vicino le elezioni, sommando sconfitte a sconfitte elettorali. Di quali valori si parla? Avere la fedina immacolata e dire signorsì? Io stesso che, nel mio piccolo, porto avanti da 40 anni valori testimoniati dai fatti (con studi scientifici, cariche elettive nel sociale, impegni internazionali, sempre in prima fila per le persone disabili, le più esposte alle miserie umane e sociali dei passati governi...) proprio nell’ IDV ho trovato barriere di ogni sorta. Ferito nella mia richiesta di candidatura alla Camera - dapprima accolta e poi rigettata - perché ho osato chiedere il 2° posto, dopo di Lei nelle Marche. Lei, deputato europeo, sa bene che ha una collega, Helga Stevens, del Belgio, esponente del Partito Popolare, sorda. Qui da noi non c'è chiusura per i protagonisti, per chi vuole effettivamente lavorare per le persone problematiche. Nei partiti regna il pregiudizio. Se lei resta chiuso alle esigenze di gruppi che vogliono far politica nell’IDV come potrebbe spacciarsi poi in parlamento per loro paladino o ‘attaccare’ chi non fa rispettare le leggi? Nel suo partito ci sono "barriere". Si preoccupa di fare accordi con le varie associazioni per superare il fatidico 2%, ma non con le associazioni di categoria dei disabili… Mi fermo qui. Mi sento "bocciato". Ho compassione per chi predica bene e c'azzecca di rado. Combatterò per i “valori” nelle associazioni. Auguri, On. Di Pietro. Spero che rifletta, anzi che superi l’Ostacolo. E allora, caro Marco, niente drammi perché, come scrive Bertolt Brecht «…Generale, l’uomo fa di tutto. Può volare e può uccidere. Ma ha un difetto: può pensare.» Ecco la colpa di tuo padre può pensare che “vince” la loro sordità. (maggio 2006)
Renato Pigliacampo, docente università di Macerata, ex editorialista IDV ed ex referente comunale IDV di Porto Recanati |