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EDITORIALI E COMUNICATI
n. 1209
del 03/12/2007
QUANTA MALINCONIA MI AVVOLGE IN QUESTO MOMENTO...
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Alla Commissione Nazionale di Garanzia

All’ Esecutivo Nazionale del Partito

E p.c. Al Presidente del Partito On. Antonio Di Pietro

LORO SEDI

Quanta malinconia mi avvolge in questo momento. Mi viene da chiedere se quanto udito e visto alla recente festa di Vasto, o alla manifestazione del Palavobis di Milano, a Piazza S. Giovanni a Roma, quanto da sempre sentito dal Presidente Di Pietro sostenuto e diffuso, con ormai decennale azione di proselitismo politico, sia l’anomalia o la regola! E allora lascio prima agli organi competenti interni, redimere e chiarire quando stia capitando allo scrivente, responsabile regionale (nella foto Dante Merlonghi ed Antonio Di Pietro).

Quanta, quanta pazienza.

Eppure vi sono personaggi che con spudoratezza, con arroganza a volte anche con molta stupidità pensano di fregarti, di umiliarti, di stressarti senza pensare alle conseguenze gravi che possono causare attraverso le loro azioni. Per quanto riguarda il nostro partito nelle Marche si è verificato, a mio avviso, un mancato rispetto delle regole e delle norme stabilite per Statuto, quelle regole che ci siamo dati e che da una parte tendono a regolamentare la vita interna del partito e dall’altra sono strumenti democratici che se violati minano la vita stessa di un partito in uno Stato di Democrazia. Non a caso tali istituzioni democratiche (i partiti) sono ben tutelate dalla stessa Costituzione.

I fatti.

Tutto nasce nel giugno 2007, quando l’On. D’Ulizia Luciano, attraverso una lettera fatta girare qua e là, chiedeva l’azzeramento degli Organi Regionali marchigiani, senza nessuna motivazione e giustificazione, si era alzato la mattina e così aveva deciso.

Ovviamente, la reazione fu immediata e decisa tanto che, con nota del 10/07/2007 (allegato A) furono evidenziate l’assurdità e la pretestuosità della richiesta.

Visto il silenzio dopo tale nota, ci si accinse a preparare i Congressi con gli iscritti del 2006, come previsto dalle norme del regolamento congressuale anche se non era scaduto il tempo del rinnovo delle cariche. Ma la Direzione nazionale insisteva per la celebrazione anticipata dei Congressi e così fu fatto.

Nonostante tutti fossimo impegnati nelle elezioni amministrative e, subito dopo, a Giugno/Luglio, nella raccolta delle firme per il referendum sulla legge elettorale, organizzammo i lavori congressuali per il mese di Settembre.

In data 28/8/07 l’On.Felice Belisario, a seguito di una telefonata, mi ordinava di sospendere i congressi già convocati.

Immediatamente sentiti telefonicamente i cinque coordinatori provinciali, in data 29/08/07 comunicavo all’On. Felice Belisario il nostro enorme disagio (All. B).

In data 30/08/07 L’On. Felice Belisario ci comunicava che era il caso di sospendere tale attività almeno fino al 12/09/07 data di convocazione in sede nazionale di tutti i coordinatori regionali (All. C).

Il 05/09/2007 rispondo alla nota del 30/08/07 prendendo ancora una volta atto della volontà di rinviare i congressi (All. D).

Il 12/09/07 partecipavo a Roma alla riunione dei coordinatori regionali, in quella sede si discusse ampiamente dell’attività da portare avanti sino al 2009.

In data 21/09/07 l’On. Felice Belisario ci comunicava il nominativo in qualità di garante per le procedure congressuali e precongressuali (e non già per il tesseramento) dell’On. Carlo Costantini, comunicandoci altresì lo slittamento del termine al 31 ottobre 2007 quale data per consentire agli iscritti di partecipare ai congressi 2007, in palese violazione delle norme congressuali (All. E). La cosa triste del tema, è che già a fine luglio alcuni iscritti delle Marche sapevano, grazie ai loro incontri “romani” di questa proroga al tesseramento e all’insaputa di tutti gli organi territoriali in carica, iniziavano opera di capillare tesseramento, in pieno contrasto non solo con il deliberato dell’esecutivo nazionale, ma anche con quanto ad esempio detto dal Presidente a Vasto, ove affermava che IDV non sarà mai più il “becero partito delle tessere”.

Il 12/10/07 sempre l’On. Belisario ci comunica che non è più rinviabile l’assemblea programmatica che fissa personalmente per il 20/10/2007 (trattasi appunto di attività precongressuale), pertanto, in fretta e furia, sempre i soliti, preparano l’assemblea programmatica che si tiene il 20/10/2007 (All. F).

Il 5/11/07 a seguito di una conversazione telefonica con l’On. Belisario vengo a sapere che molte adesioni al partito sono state fatte direttamente alla sede nazionale di Roma, le sue parole sono state: “...ho qui i plichi non li ho aperti, non so quante adesioni siano né da chi provengano né quando siano pervenute...”. Essendoci visti all’assemblea programmatica Regionale del 20/10/07, mi sono molto stupito delle affermazioni dell’On. Belisario. Perchè non me ne ha parlato in quell’occasione visto che uno degli argomenti affrontati concerneva proprio la fase congressuale imminente? Pertanto lo stesso giorno della conversazione con Belisario, (5/11/07) chiedo, a norma di statuto Regionale e anche Nazionale di farci avere tali adesioni per poterle inserire nell’albo regionale delle adesioni al fine di permetterci la chiusura del tesseramento (All. G).

Per paradosso, con nota del 6/11/07 ci viene comunicato di fare avere le adesioni fatte nelle Marche alla sede Nazionale senza che gli organi locali siano messi al corrente nè del numero delle adesioni pervenute al Nazionale né tanto meno dei nomi degli aderenti (All. H).

In data 8/11/07 i cinque coordinatori provinciali, unitamente al sottoscritto, si riuniscono e chiudono il tesseramento verbalizzando che non avendo ricevuto le adesioni dal Nazionale il tesseramento si ritiene chiuso a norma di statuto. Nella stessa riunione i cinque Coordinatori provinciali mi consegnano gli elenchi delle 758 adesioni pervenute nelle varie province marchigiane (All. I).

Apriti cielo! Si sono susseguite da parte dell’On. Belisario, telefonate inquietanti e lettere perentorie. In data 20/11/07 chiedevo un incontro chiarificatore per dirimere la questione (All. L).

Vengo convocato d’urgenza a Roma il 21/11/2007 nella sede Nazionale del partito. Con grande sforzo mi sono presentato puntualmente all’incontro. In quella sede ho personalmente richiesto all’On. Belisario di conoscere il numero delle adesioni pervenute a Roma, mi sono messo a totale disposizione offrendomi di lavorare tutta la notte per definire gli elenchi delle adesioni pervenute sia nella sede territoriale che in quella nazionale. A questa mia disponibilità è stato opposto un totale rifiuto, anzi, mi è stato comunicato dall’On. Belisario che le adesioni che sono pervenute a livello territoriale non hanno nessun valore per la celebrazione del congresso (evidentemente neanche la mia) non avendole io consegnate al nazionale; come se per la consegna delle adesioni vi fosse un termine perentorio (All. M)!

Considerazioni

Ovviamente io unitamente ai cinque coordinatori provinciali e ai 758 aderenti per i quali presentiamo il ricorso alla Commissione Nazionale di Garanzia pensiamo di avere ragione nel richiedere il rispetto dello statuto laddove è chiaramente detto che “...L’adesione del socio viene raccolta tramite i responsabili dei vari organismi statutari (Membri del consiglio direttivo regionale o provinciale presidenti di associazioni di base) ... sono possibili adesioni direttamente alla struttura Nazionale che rimetterà i nominativi alla struttura regionale per la valutazione dell’accettazione.”

Non vi e stato nessun organo deliberante che abbia stabilito il contrario e non si può considerare tale attività demandata al garante dei congressi (come asserito dall’On.Belisario) anche perchè tale funzione non è citata nel regolamento approvato dall’esecutivo Nazionale del partito, e non vi e nessuna traccia in nessuna norma deliberata.

Ovviamente io che sono, oggi, il garante delle adesioni pervenute a livello territoriale non posso per nessuna ragione non conoscere quanti hanno fatto richiesta di adesione nelle Marche. Poichè il livello nazionale si rifiuta di darmene conoscenza e ricevendo informazioni non tranquillizzanti dal territorio in cui vivo e opero da tanto tempo, la vera paura è quella di vedere accomunati i nostri iscritti ad iscritti di cui, ancora oggi, non sappiamo la provenienza e sui quali nutriamo forti dubbi relativamente alla loro integrità morale. Chi è il vero possessore di questo pacchetto di tessere? Non vi sono altre spiegazioni. Io ho il dovere di garantire i 758 vecchi e nuovi aderenti che oggi sanno nei vari territori chi sono il loro compagni di viaggio.

Sono tuttavia convinto che alcuni tra quanti hanno inviato l’adesione a Roma lo abbiano fatto in buona fede, ma che molti di questi lo abbiano fatto proprio perchè non avevano voglia di farlo sapere al livello territoriale essendo iscritti ad altri partiti. Inoltre non escluderei l’adesione di personaggi che sono stati cacciati da altri partiti per condotta moralmente preoccupante . Il problema delle Marche è quello di sapere quanti hanno voglia di impegnarsi,lavorare, seriamente per il partito, non è un problema di numeri, ma di qualità.

Noi nelle Marche abbiamo subito nelle ultime elezioni politiche, un’imposizione dalla sede centrale che si è rivelata molto grave, quella della candidatura Soldini che oltre a farci male politicamente ci ha danneggiato moralmente ed elettoralmente. Tutto ciò nonostante avessimo personalmente avvertito tutti i dirigenti nazionali della inopportunità della candidatura. Nessuno ci ha ascoltato e io personalmente ancora ne subisco le conseguenze.

E’ vero o no che l’On. Belisario è lo stesso che aveva proposto nelle Marche quella candidatura?

In sostanza le botte si possono prendere una volta ma la seconda volta sarebbe proprio da incoscienti, da masochisti.

E noto a tutti che in Liguria un fatto increscioso è avvenuto per la stessa indifferenza che si sta usando nelle Marche?

In sostanza sarebbe stato molto più semplice chiederci di rinunciare agli incarichi di partito senza forzare la situazione che oggi vedo abbastanza complicata e che deve portarci tutti a parlare e agire chiaramente senza sotterfugi.

Il Partito che io per molti anni ho contribuito a tenere aperto e a far crescere è il partito che da una parte si ispirava alla carta dei Valori , dall’altra alla legalità e al riconoscimento del merito che noi nelle Marche, per tutto quello che abbiamo comunque fatto, non abbiamo mai ottenuto. Non possiamo quindi essere così sprovveduti da pensare di non far rispettare quelle poche regole che ci siamo dati .

Ovviamente, mi rivolgo a quanti in indirizzo affinché adottino le determinazioni del caso al fine di ritrovare nelle Marche quella tranquillità che altri hanno contribuito a distruggere.

Chiedo pertanto, a nome dei 758 aderenti, dei cinque Coordinatori provinciali e mio in qualità di Coordinatore Regionale, quanto segue:

· l’autorizzazione a convocare i Congressi con le adesioni pervenute sul territorio:

· a norma di Statuto, la visione, per una loro valutazione e eventuale accettazione, delle adesioni prevenute direttamente a Roma;

· in alternativa ai punti precedenti di rinviare tutta la fase congressuale alla sua scadenza naturale (Luglio 2008), cosa che ci permetterebbe di valutare con più attenzione la consistenza dei nuovi iscritti e la loro partecipazione alla vita politica della Regione.

Dante Merlonghi, coordinatore regionale IDV Marche, 24.11.2007