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EDITORIALI E COMUNICATI
n. 1265
del 10/09/2004 FARMACIE COMUNALI: LA COERENZA PAGA
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Intervento inviato alle redazioni giornalistiche locali _________________________________________________________________ I partiti del centrosinistra, rappresentati in consiglio comunale, avevano condotto sul tema una dura battaglia d’opposizione. Questa era, al tempo, la posizione unitaria della coalizione di centrosinistra. Ora sembra che tecnicamente sia ancora possibile mantenere fede all’impegno preso con i nostri concittadini. La procedura d’assegnazione non è completata, il bando consente la revoca dell’accordo per pubblica utilità. Personalmente, sono convinto che, nello spirito della libera concorrenza di mercato, la giusta contrapposizione tra un pubblico servizio, che non grava sulle tasche del contribuente, ed il privato, sia fonte di sicuri vantaggi per i cittadini. Nello specifico, le farmacie comunali garantiscono un utile di circa 600 mila euro l’anno, introito reimpiegabile in utili servizi d’assistenza alla comunità (asili nido, scuole materne) ed alle classi più bisognose. L’amministrazione, in realtà, nel giusto rapporto costi/benefici, si dovrebbe impegnare al meglio nell’investire per lo sviluppo delle finalità sociali delle proprie farmacie. Si pensi alla consegna dei farmaci a domicilio per categorie di cittadini disagiati e privi d’assistenza famigliare, al servizio di prenotazione dei servizi sanitari. Così facendo si diviene fattore di traino e promotori, nel mercato, del generale miglioramento del servizio. Si parla di risarcimento danni. A quanto ammonta? Qualcuno ha provveduto a calcolarne l’entità? E’ quanto mai opportuno uno studio approfondito della questione, onde evitare di danneggiare il Comune ed i suoi concittadini: una riflessione pubblica, nello spirito della trasparenza e della più ampia partecipazione e non nelle segreterie dei partiti. In quest’ottica, plaudo alla disponibilità dimostrata dal Presidente di Banca Etica, Fabio Salviato, nell’inchinarsi comunque a quello che sarà il giudizio della società civile. L’esito della vicenda, però, non può assolutamente costituire elemento vitale alla soluzione del problema di Via Anelli. Se così è, lo si eviti e si dia in ogni modo prioritariamente soluzione ad un grosso problema, Via Anelli, che per ben due amministrazioni non è stato portato a compimento. Il conservare, da parte del Comune di Padova, la maggioranza della società “Farmacie Comunali S.p.A.”, può essere la giusta soluzione, così come realizzato, ad esempio, nella città di Treviso. Difficile appare inoltre conciliare col tema, le ragioni che hanno invece ultimamente indotto vicini Comuni quali Villafranca, Strà, Borgoricco e Trebaseleghe, ad aprire una loro farmacia comunale. Non si può non chiedere, ad una amministrazione che si rispetti, la coerenza delle posizioni assunte, indice di trasparenza e credibilità nei confronti degli elettori; principi che costituiscono il cardine del proprio agire politico. Armando Della Bella - Coordinatore di Cittadini Attivi |