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EDITORIALI E COMUNICATI
n. 1267
del 21/01/2004
SICUREZZA: Il VERO RUOLO DEL VIGILE URBANO
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Intervento inviato alla stampa e tv locali

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Il «Sole 24 ore», ha reso noto che Padova, per tasso di criminalità, è sprofondata, nell’anno 2003, al 93º posto, dopo città quali Napoli e Palermo. In questI ultimi quindici giorni, a Padova sono occorsi gravi episodi quali tre tentativi di stupro, otto accoltellati e due bastonati, pestaggi, rapine con siringa, furti in casa del presidente Galan e di Iles Braghetto oltre ad episodi connessi alla droga ed alla prostituzione.

Gli oratori dell’Arcella e della Guizza si sono dotati di sistemi di videosorveglianza. I carabinieri, nel bilancio di fine anno, comunicano che, a Padova le rapine sono aumentate del 29,5% ed i furti del 2,4%; la questura ci informa dell’aumento del 60% delle quantità di droga sequestrate e dell’aumento del 330,4% del numero delle truffe perpetuate.

Il quadro che ne deriva è preoccupante, soprattutto per la giunta Destro, che, in campagna elettorale, della sicurezza aveva fatto un cavallo di battaglia. Il livello della sicurezza percepito, al di là delle cifre, è gravemente insufficiente. I cittadini, in particolare gli anziani, non si sentono sicuri nelle proprie case, alla sera difficilmente escono per strada.

Tutto questo nonostante l’encomiabile lavoro profuso dalla forze dell’ordine. Occorre quindi che siano aumentati gli organici di polizia e carabinieri, che i 50 poliziotti già annunciati 6 mesi fa arrivino veramente, che il governo non tagli gli stanziamenti così da far mancare la benzina ed i pezzi di ricambio. E’ necessario, però, a mio parere, per migliorare il livello di sicurezza, che sia soprattutto salvaguardato il vero ruolo del vigile urbano. Esso non può essere stravolto e ricondotto a robocop urbano, clone del poliziotto di Stato.

La sicurezza si raggiunge risolvendo, in primis, le tensioni sociali con un’opera di prevenzione e di presidio del territorio che deve avvalersi anche dell’aiuto dei singoli cittadini, delle varie associazioni, dei gruppi di volontariato, che devono poter tornare, anche la sera, ad occupare le piazze, i parchi facendo barriera al degrado urbano fonte di malavita.

L’anello di congiunzione tra quest’ultimi e l’amministrazione sono per l'appunto i vigili urbani ai quali va tutto nostro apprezzamento per la professionalità che dimostrano. Egli, quindi, adeguatamente equipaggiato, deve poter essere impiegato nel costante presidio del territorio, dei quartieri, presenza ora non percepita; deve divenire un punto di riferimento e di sicurezza per gli abitanti, che favorisce la vivibilità, da parte dei cittadini, di piazze, parchi e strade, che «ascolta» le voci della gente, che scambia due parole con tutti, che accoglie le confidenze e le indicazioni dei cittadini segnalando agli organi competenti eventuali situazioni sospette o di pericolo.

Insomma un locale punto di riferimento, un «simpatico amico» che «vigila» e che presidia il territorio, lasciando soprattutto a polizia e carabinieri, adeguatamente rinforzati ed equipaggiati, i compiti legati al mantenimento ed al ripristino dell’ordine pubblico. Il voler trasformare e togliere questo fondamentale anello nella comunicazione tra cittadino e amministrazione rimodellandone il ruolo, genera, purtroppo, un grave distacco fra la polizia municipale ed i cittadini a cui l’assessore Saia deve porre rimedio.

L’indicare, poi, il proprio indirizzo di e-mail (saiam@comune.padova.it) nel calendario dei vigili urbani è indicativo di una pericolosa gestione personalistica e strumentale del loro Corpo. Va, inoltre, evitato anche il rischio che la polizia municipale possa così costituire una terza autonoma entità che opera per la sicurezza cittadina, clone della polizia di Stato, con propria «intelligence», complicando così il processo di coordinamento tra le forze dell’ordine sempre più necessario per ottimizzare il controllo del territorio.

Il ripensamento, quindi, del ruolo di tale prestigiosa figura può sicuramente contribuire a migliorare il livello di sicurezza della città ed il dialogo con i suoi concittadini, evitando così che, qualcuno, più sfortunato di noi, possa, in città, a Brusegana, in una tenda di fortuna, morire di freddo senza che nessuno se ne possa accorgere.

Armando Della Bella - Coordinatore di Cittadini Attivi