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RASSEGNA STAMPA
n. 1409
del 06/01/2008
«CIAO "TOSCANACCIO" CHE AMAVI RACCONTARE LA VERITÀ»
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Verrà sepolto oggi alle 12 al cimitero maggiore Angelo Morini, il giornalista pubblicista sessantunenne morto l'altro giorno nella sua abitazione dell'Arcella per un infarto. La commemorazione funebre sarà celebrata da don Albino Bizzotto dei Beati i costruttori di pace. Ogni fine settimana Angelo conduceva Notizie oggi, il programma in onda tutte le mattine su Canale Italia, l'emittente divenuta nazionale dopo gli inizi come Serenissima. Ed era stato a quei tempi che Angelo Morini, nato a Pisa il 21 giugno del 1946, era approdato a Padova. Nel 1989 aveva cominciato conducendo con Vito Monaco, Calciolandia

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Riceviamo e pubblichiamo.

Ci ha lasciato Angelo Morini o forse, per meglio dire, ha deciso di lasciarci. Volto storico del giornalismo italiano e noto anchorman di Canale Italia, mentre i primi fiocchi bianchi di neve cadevano dal cielo, lui, improvvisamente, ha deciso di ritornarvi, così in silenzio, in punta di piedi, senza disturbare...

Per tanti di noi era più di un amico, più di un fratello. Era un "toscanaccio" di quelli veri, veraci. Giornalista inflessibile, sempre al di sopra delle parti, mai di parte, conduceva i suoi talk show con competenza e professionalità. Sapeva far sintesi delle opinioni espresse ed evidenziarne i lati deboli.

Il suo era un giornalismo di opinione, all'americana, fatto di espressioni brevi, sintetiche, ma dense di significato. Mai chiacchiericcio. Odiava la polemica, soprattutto se fine a sé stessa. Un giornalismo di stile, signorile, mai irriverente e neppure accondiscendente verso il potere, votato alla ricerca della verità, per servire il suo pubblico.

In lui, nel suo modo di essere, si mescolavano i tratti e le qualità di personaggi del calibro di Indro Montanelli, Sandro Paternostro, Roberto Benigni e l'Ugo Tognazzi, protagonista, con la famosa "supercazzola", del film Amici Miei di Mario Monicelli. Sì perché, da buon toscanaccio, una qualità non gli faceva difetto: l'ironia. Una vena ironica che utilizzava, nel suo essere e fare il giornalista, per raggiungere, con tatto, la verità, per evidenziare le contraddizioni, per smascherare le bugie.

Era una persona molto buona, umile e sensibile, dotato di sana onestà intellettuale, sempre pronto all'ascolto, al servizio, alla collaborazione. Il sorriso era sempre il suo saluto anche se la vita gli aveva arrecato tormenti e sofferenze. Il suo essere giornalista e, quindi, attento cronista del mondo, lo portava, spesso, a dar voce alle minoranze ed ai più deboli, lo portava ad essere strenuo difensore del pluralismo, soprattutto nell'informazione.

Ho perso un amico, un carissimo amico, un fratello. Un toscanaccio che non ha saputo, o voluto, rinunciare alla sua ultima bischerata.

Ciao Angelo!

Armando Della Bella, coordinatore www.cittadiniattivi.it

Il Gazzettino, 5.01.2008