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EDITORIALI E COMUNICATI
n. 1461
del 07/08/2014
IL MONOPOLI ITALIA
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Con settembre si chiude il periodo dell’anno dedicato alle ferie. Ebbene quest’anno la metà' degli italiani non è andata in vacanza. Così, se nel 2010 la percentuale dei vacanzieri sfiorava l'80%, quest'anno la stessa frana al 58%, causa la crisi. Nel primo semestre 2013 l'occupazione si è ridotta di 407 mila unità (-1,8%). A fine giugno scorso, il numero dei lavoratori occupati (22,5 milioni circa), ha raggiunto il valore più basso del secolo, mentre il tasso di disoccupazione ha toccato il livello record del 12,2% - per la prima volta superiore alla media europea (12,1%) - con oltre tre milioni di senza lavoro. Numeri importanti per le donne (12,9%)e per i giovani la cui media tocca il 39,1%. In Italia meno di due lavoratori dipendenti su 10, nel settore privato, sono laureati, contro una media europea di 3 e punte di 4 su 10 in Gran Bretagna e Spagna. E tra i lavoratori italiani dotati di laurea, molti svolgono attività che richiedono competenze minori, un fenomeno, questo, in forte aumento.

Sono 15,7 i miliardi che lo Stato ha deciso di anticipare per pagare i debiti alle imprese, sui 20 previsti nel 2013, su un totale stimato dalla Banca d’Italia pari a 91 miliardi (media per impresa 422.287 euro) decisione presa col “Decreto del fare” con il quale però sono anche stati decisi gli aumenti al 101% degli acconti Irap e Ires. La PA italiana paga, in media,con 180 gg di ritardo quando Paesi in peggiori condizioni - Grecia (168)e Spagna (153) - fanno meglio di noi. Una delle conseguenze è la migrazione delle aziende, ad esempio quelle del Nord-Est verso la Carinzia. Fino ad oggi 312 insediamenti sono stati accompagnati oltre confine con la creazione di complessivi 5.700 posti di lavoro cosa del tutto comprensibile alla luce del fatto che la pressione fiscale complessiva sulle imprese è pari al 53,10% in Austria, al 34,70% in Slovenia e al 68,30% in Italia. In Italia si sono imposte tasse che non hanno avuto un impatto positivo per l settore produttivo dell'economia..... (CLICCA QUI PER CONTINUARE A LEGGERE E COMMENTARE)

Armando Della Bella, giornalista iscritto all'Ordine