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RASSEGNA STAMPA
n. 2079
del 13/11/2005
BOLLETTE, PIÙ RINCARI POCA CHIAREZZA
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La “denuncia” arriva da Luciano PAROLIN, coordinatore provinciale di “CITTADINI ATTIVI” - Dall’1 gennaio 2005 l’acqua è cresciuta del 6%, ritocchi anche per il gas

di Maria Elena Bonacini

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Bollette, troppi aumenti e poca chiarezza. Questa la denuncia di Luciano PAROLIN, coordinatore provinciale di CITTADINI ATTIVI, che negli ultimi mesi si è “divertito” a comparare bollette vecchie e nuove. «Negli ultimi anni - spiega - i prezzi dei servizi di pubblica utilità sono tutti cresciuti, come sono cresciute le agenzie quotate in borsa che gestiscono le fatturazioni. Dal primo gennaio 2005 l’acqua ha subito un rincaro del 6 per cento e sono in arrivo aumenti relativi a riscaldamento e gas che si vedranno più avanti. Inoltre, perché chi ha il riscaldamento a metano deve pagare come chi lo ha a gasolio? Poi mi chiedo, adesso che il petrolio è sceso, su che cifra calcoleranno gli aumenti. Infine non capisco perché cresca anche la tariffa delle fognature che, a mio parere, dovrebbe essere fissa».

La battaglia di PAROLIN, che sull’acqua ha realizzato anche uno studio che dovrebbe essere pubblicato a breve, è poi relativa soprattutto alle tasse aggiuntive e alla poca chiarezza delle bollette «nelle quali - sottolinea - non si legge più chiaramente la cifra relativa allo scarico fognario. Secondo uno studio di CITTADINI ATTIVI il 50 per cento della gente ritiene che le tariffe siano troppo alte e quasi il 90 per cento non sa leggere le bollette e non conosce le voci contenute, accise e quant’altro. Su 100 euro che paghiamo in bolletta, poi, più della metà va in tasse e in iva, che paghiamo addirittura doppia: una volta su imposta erariale e addizionale regionale, e una volta sul totale. Si dovrebbero invece pagare solo i consumi più iva. Per quanto riguarda l’energia elettrica, poi, abbiamo i prezzi più alti d’Europa».

Il coordinatore di CITTADINI ATTIVI critica quindi duramente la privatizzazione di Aim «che dovrebbe tornare al Comune e non essere venduta in tutta Italia in azioni. L’azienda è nata 100 anni fa e ha sempre funzionato bene, mentre ora, con la divisione, si sono moltiplicati i consigli d’amministrazione e i costi, ma sono calati i servizi al cittadino, nonostante esista una carta dei servizi. Raccoglieremo quindi le firme affiché il settore acqua torni pubblico, e vorremmo che Aim festeggiasse il centenario, riavvicinandosi agli utenti con una campagna d’informazione».

Il Giornale di Vicenza, 13.11.2005