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RASSEGNA STAMPA
n. 2091
del 18/03/2007
SUPER STIPENDI PER POLITICI, MA GLI ANZIANI?
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Il governo Prodi, dopo molte traversie, ha ottenuto la fiducia del Senato. Debbo dire che l'avvenimento ha trovato l'elettorato del tutto indifferente alla notizia, non perché approvi o non approvi l'operato di questo governo, ma semplicemente perché, indipendentemente da coloro che governeranno le sorti di questo Paese, sente le istituzioni tutte a cominciare dai due rami del parlamento e quindi del governo in carica lontano dal ricercare di risolvere i problemi di ogni ordine che affliggono la comunità nazionale.

Gli ultimi avvenimenti scandalistici, se ce n'era bisogno, hanno messo in evidenza (vedi Calabria tanto per citare il più recente) che i detentori del "potere", anche settoriale, hanno una sola aspirazione che è quella di arricchirsi rapidamente depredando le già scarse risorse che dovrebbero essere investite per migliorare strutture e servizi di interesse comune.

I parlamentari di cui sono noti stipendi, indennità e quant'altro, ignorando volutamente le condizioni economiche in cui versano da molti anni i pensionati assai anziani, non hanno preso nemmeno in considerazione con la nuova finanziaria di attenuare il provvedimento iniquo (1993) concordato dal governo d'epoca con i sindacati abolendo l'automatismo che aggiornava di anno in anno le pensioni agli aumenti contrattuali concessi ai dipendenti in servizio.

La mancata "riparametrazione" delle pensioni a sentire il segretario generale della Cisl Bonanni ha comportato un depauperamento delle pensioni di almeno il 30% di colore i quali ovviamente erano già pensionati nel 1993. Concludendo questa è una delle tante lagnanze rivolte da una decina di milioni di persone alla classe politica dirigente.

Elio Andreutto, Referente Padova Circoscrizione 1

Il Gazzettino, 11.03.2007