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RASSEGNA STAMPA
n. 2093
del 24/09/2006
LE «PENSIONI D’ORO» DEI DIRIGENTI D’AZIENDA
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Vorrei, se mi è consentito, affrontare un tema di grave ingiustizia sociale che ha dell’incredibile anche perché, su questo argomento, non si è dibattuto anzi, ad avviso di chi scrive, si è tacitamente e volutamente nascosto l’accaduto ai lavoratori. Il problema ovviamente interessa anche i pensionati Inps.

Si tratta di questo: i dirigenti d’azienda godevano (non so ora) di numerosi privilegi in servizio e da pensionati. Fra questi la possibilità di ricorrere a cure ed interventi presso case di cura private, a totali cure e spese, di un loro fondo di assistenza. Quello, almeno fino gli anni ottanta, di farsi anticipare dalla loro organizzazione cospicui importi per l’acquisto di immobili ad un tasso di interesse non superiore al 3% ed altri benefit che ritengo inutile elencare. Bene, la categoria in parola, in passato, era molto numerosa perché per le banche e gli enti pubblici economici era assai spesso sufficiente essere in possesso di una laurea di un certo prestigio per raggiungere la qualifica entro i quarant’anni.

Perché questa lunga premessa?

Semplicemente perché alla chetichella (lo si è appreso da un trafiletto apparso sulle pagine di un giornale economico) come era evidente il fondo dei dirigenti di azienda è collassato perché nel corso degli ultimi 15-20 anni, le aziende pubbliche (a carattere privatistico ed altre) si sono disfatte di oltre il 50% dei loro dirigenti liquidando indennità di fine lavoro superiori alle spettanze pur di limitare l’organico. Questo affollarsi di nuovi pensionati ha messo in crisi l’istituto di gestione che non poteva giungere se non alla bancarotta portandosi dietro un cospicuo passivo.

Il governo Berlusconi, senza colpo ferire, d’accordo con le organizzazioni sindacali, e qui chiamiamo in causa il sindacato, è venuto nella determinazione di inglobare nell’Inps l’esausto istituto, come era stato fatto in precedenza con i fondi speciali degli elettrici, dei telefonici ed altri.

Naturalmente l’Inps versa agli ex dirigenti d’azienda pensioni che ben si discostano dalla media (ricordate che almeno vent’anni fa si venne a conoscenza che il direttore generale della Rai Bernabei percepiva 30 milioni al mese?), pensioni che ora vengono pagate anche dagli ex lavoratori dipendenti che in molti casi percepiscono un ventesimo di quanto riscuotono «lor signori».

Ora il governo Prodi, che si dichiara riformista, ritiene in qualche modo di intervenire perché non continui a piovere sul bagnato?

Elio Andreutto - Padova

Il Mattino di Padova, 24.09.2006