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RASSEGNA STAMPA
n. 2125
del 26/04/2007
DEMOLIRE LE 'POLTRONE' POLITICHE
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Il governo Prodi ha recentemente deliberato l'accorpamento nell'Inps di diversi istituti previdenziali compreso l'Inail che si occupa del settore lavoro. Dai primi dati comunicati sembra che a operazione conclusa ne risulterà, per le casse dello Stato, un risparmio di alcune centinaia di milioni di euro all'anno.

Naturalmente non si può che accogliere con favore il provvedimento che a detta di chi ci governa dovrebbe rappresentare solo l'inizio di un un'operazione volta a snellire e sburocratizzare l'arcaico sistema che regola la nostra vita di cittadini.

Il mese scorso la responsabile degli affari regionali, ministro Lanzillotta ha recuperato una legge del 90, mai applicata, che prevede la costituzione di nove città metropolitane. Si tratta di Roma, Milano, Torino, Genova, Firenze, Bologna, Venezia, Napoli, Bari. In tali città, con un provvedimento che non comporta spese, i Comuni potranno acquisire i poteri e le funzioni delle province. Ora l'uomo della strada si domanda. Se questa iniziativa è possibile senza spese perché non la si estende anche agli altri capoluoghi di provincia?

Sono sicuro che i "frenatori di turno" solleveranno la tesi che la soluzione non è possibile perché i comuni, con popolazione di 150-200.000 abitanti, non dispongono di strutture ed organizzazione in grado di assorbire le competenze svolte dalle amministrazioni provinciali. Può essere vero ma bisogna tener presente che le Regioni dispongono degli uffici provinciali del Genio Civile i quali possono prendere in carico molti dei problemi tecnici mentre, la Regione, dotata di uffici che sovraintendono alle strade Regionali, potranno assorbire le incombenze legale alla costruzione e manutenzione della rete provinciale. Il personale tecnico ed amministrativo delle province troverà facile sistemazione sia presso le sedi comunali, il Genio Civile, la Regione, i Tribunali, le Procure ecc. ecc.

Il problema vero è un altro e su questo si deve esercitare una forte pressione da parte della pubblica opinione ed è questo: I partito politici "occupano" 5000 poltrone politiche tra presidenti, vicepresidenti, consiglieri ed assessori provinciali i cui stipendi raggiungono anche la bella cifra di 7.000 euro. Bisognerà insistere per demolire queste strutture politiche dal momento che rappresentano stanze di compensazione per sistemare politici in ascesa e sul viale del tramonto.

Elio Andreutto, Referente Padova Circoscrizione 1 Centro

Il Gazzettino, 28.3.2007