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RASSEGNA STAMPA
n. 2145
del 22/05/2007
NE AVEVAMO 4, UNA L'HO VENDUTA, UN'ALTRA REGALATA ALLA CROCE ROSSA
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5 domande a Raffaele Costa

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Onorevole Costa, lei condusse una battaglia spietata contro lo spreco delle auto blu. Sembra persa: perché?

«Il tema torna d’attualità ogni due o tre anni. Di solito il governo in carica prova a mettere in pista un provvedimento tagliasprechi: nei casi più fortunati l’efficacia dura qualche anno, il più delle volte tutto si risolve con grandi promesse».

Difficili da mantenere.

«Cito a memoria: un provvedimento del governo Berlusconi nel ‘94, uno di Prodi nel ‘96, uno nel 2001...»

Intanto ci teniamo il record mondiale.

«E gli sprechi si moltiplicano. Per esempio è diffusa l’abitudine di “riservare” un auto blu, e il suo autista, al servizio di un solo politico o dirigente. E un autista costa 25mila euro l’anno».

Lei riusciì a proibire l’uso di lasciare l’auto blu una volta cessata la carica istituzionale.

«Ancora oggi incontro qualche collega che ci scherza sopra: mi hai lasciato a piedi, dicono».

Lei è stato Ministro, oggi guida la Provincia di Cuneo. Come si è regolato con le auto blu?

«Quando sono arrivato ce n’erano quattro. Una l’ho ceduta alla Croce Rossa, una l’abbiamo venduta a un privato portando 5000 euro nelle casse dell’ente. Le ultime due sono in servizio: le dividiamo io, il vicepresidente, i nove assessori e una ventina di dirigenti». (M. SOD.)

La Stampa, 17.5.2007