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RASSEGNA STAMPA
n. 2165
del 19/06/2007
IL TESTO DELLA TELEFONATA TRA LATORRE E RICUCCI
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Un testo di intercettazione tra diessino Nicola Latorre e il palazzinaro che cercò di scalare il Corriere della Sera

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MILANO - "Ormai questa mattina a Consorte gliel'ho detto: 'Datemi una tessera perche' io non gliela faccio piu", eh!". E' quel che avrebbe detto l'immobiliarista Stefano Ricucci in una telefonata a Nicola Latorre, fatta il 18 luglio 2005, e contenuta nella perizia depositata oggi per la consultazione delle parti.

- Latorre: Stefano!

- Ricucci: eccolo! Il compagno Ricucci all'appello! - Latorre: (ride)

- Ricucci: ormai questa mattina a Consorte glielo ho detto: 'datemi una tessera perche' io non gliela faccio piu", eh!

- Latorre: ormai sei diventato un pericolo sovversivo.

- Ricucci: e si, eh!

- Latorre: un pericolo sovversivo, rosso oltretutto.

- Ricucci: c'è anche il bollino stamattina! - Latorre: si.

- Ricucci: ho preso da Unipol io tutto... Ho preso, tutto a posto, abbiamo fatto tutte le operazioni con Unipol quindi...

- Latorre: si, si.

- Ricucci: non ti posso dire niente, eh! La conversazione proseguirebbe su temi personali (tra l'altro la festa in piazza a Porto Santo Stefano, all'Argentario, organizzata per la settimana successiva in occasione del matrimonio dell'immobiliarista con Anna Falchi).

Latorre nel concludere la telefonata esorterebbe Ricucci a incontrarsi:

- Latorre: si, si, si. No, ci do... non possiamo, dobbiamo parlarci un po'.

La Repubblica, 11.6.2007