|
Home | Per conoscermi | News | Editoriali e Comunicati | Incontri ed eventi | Rassegna Stampa | Archivio Foto e Video |
RASSEGNA STAMPA
n. 2170
del 19/06/2007 INTERCETTAZIONI, FASSINO A CONSORTE: ‘ABETE SI È LAVORATO PRODI’
indietro »
"Dice che fate la scalata senza avere soldi per gestirla" _________________________________________________________________________ ROMA - Un nuova intercettazione nell'ambito della inchiesta sulla scalata (fallita) di Unipol alla Bnl. Parlano, nuovamente, il leader Ds Piero Fassino (nella foto) e il presidente di Unipol Giovanni Consorte. E spunta il nome di Romano Prodi, citato appunto dal segretario della Quercia. La telefonata è successiva ad un incontro fra Fassino e il presidente della Bnl Luigi Abete, che il leader diessino aveva preannunciato a Consorte in una precedente telefonata, il cui contenuto era già venuto alla luce. Un colloquio intercettato in cui Fassino spiega a Consorte come Abete, abbia esternato al premier le perplessità sulla scalata in atto da parte dell'Unipol. Ecco il testo. Fassino: "E' arrivato qui Abete tutto trafelato". - Consorte: "Cosa voleva?" - Fassino: "Non ho capito niente". - Consorte: "Qual è la proposta?" - Fassino: "Proposta non ce n'è, non ho capito niente. Abete ha lavorato Prodi dicendogli che fate l'operazione senza i soldi per gestirla". - Consorte: "Ma questo lo dice lui". - Fassino: "Io ti sto facendo il quadro". - Consorte: "Ma, va bè, qual è la proposta". - Fassino: "Ma non mi ha avanzato nessuna proposta". Il nome di Luigi Abete è ricorrente nelle telefonate. Lo citano anche Consorte e il senatore Nicola Latorre. I due, il 15 luglio 2005, si telefonano e Consorte dice che Bankitalia ha dato l'autorizzazione a salire al 15% e che se ne starebbe parlando con gli alleati. - Consorte: "Sostanzialmente ci sono tutte le condizioni per fare l'Opa, facendo anche valore, al limite un pò più alto, per eliminare questa testa di c... di Abete che continua a imperversare, minaccia di qua e di là". - Latorre: "Ho visto". - Consorte: "Nicola ti devo salutare, fammi lavorare". La Repubblica, 13.6.2007 |