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RASSEGNA STAMPA
n. 2287
del 06/11/2007
UN TAGLIO DI UN MILIARDO E 360 MILIONI - MA LA POLITICA NE
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Piccolo viaggio nelle proposte per risparmiare, tra governo,

Camera, Senato e enti locali: Palazzo Chigi propone una dieta pesante -

Camera e Senato, sempre a luglio, hanno approvato una stretta di vitalizi e viaggi per 60 milioni - Il ddl del governo bloccato a Palazzo Chigi. Per velocizzarlo, finirà in Finanziaria

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ROMA - Tutti d'accordo a tagliare. Ma dove? Quanto e, soprattutto, quando? Il tema del taglio dei costi della politica impegna questa legislatura fin dal suo avvio e nell'ultimo anno tutti gli addetti ai lavori, deputati, tecnici e ragionieri di Stato, lanciano idee, scrivono disegni di legge, elaborano regolamenti con l'obiettivo di dimostrare ai cittadini che il rigore economico e l'austerity è in cima ai pensieri dei governanti consapevoli che solo da qui può ricominciare il recupero di credibilità e affidabilità nei confronti dei cittadini. Che solo da qui è possibile intaccare l'onda montante - e pericolosa perchè anticamera di qualunquismo e populismo - dell'antipolitica.

Ecco una scheda per fare il punto di una intenzione - ridurre gli sprechi - che fatica a diventare operativa. E' un fatto che la politica in Italia costa ai cittadini qualcosa come quattro miliardi di euro l'anno. E che, dopo un anno di discussioni, i tagli proposti farebbero risparmiare, una volta a regime, all'incirca 1 miliardo e 360 milioni di euro. Un topolino, per molti. Tantissimo, se solo fosse vero.

La dieta del governo - Equivale a un taglio che, una volta a regime, farà risparmiare 1,3 miliardi di euro. Il ministro per l'Attuazione del programma Giulio Santagata ha lavorato mesi per mettere d'accordo tutte le campane. A luglio il suo ddl ha ottenuto il via libera del Consiglio dei ministri. Manca ancora però l'ok - fondamentale - della Conferenza stato-regioni che, previsto per il 3 agosto, è stato rinviato - pare - al 20 settembre.

Nel dettaglio, il testo conta 24 articoli ed è nutrito di numerosi allegati, la proposta prevede un risparmio di 800 milioni di euro da parte dello Stato e di 500 milioni di euro da parte degli enti locali. Lo Stato dovrebbe portare a dodici i ministeri (una proposta che esiste dal 1999, ai tempi del governo D'Alema, ma viene sempre derogata), abolire le circoscrizioni nelle città con meno di 250 mila abitanti, le comunità montane in comuni al di sotto dei 600 metri di altitudine. In tutto un taglio di circa 110 enti classificati inutili e non da ora. In uno degli allegati del ddl, però, la lista degli enti inutili ne conta circa 300 compresi quelli che vanno sfrondati, accorpati, riunificati: si va da quelli più conosciuti - i cui costi vanno razionalizzati - a quelli del tipo l'Istituto agronomico per l'Oltremare o il Fondo bombole di metano passando per l'Erbario tropicale.

Gli enti locali - A livello locale, invece, è previsto un taglio di circa 500 milioni di euro grazie, soprattutto, a una riduzione del 20 per cento dei consiglieri nei Comuni, nelle Province e nelle Regioni. Questa è la parte che deve avere il via libera della Conferenza stato-regioni.

Voli di stato, telefoni e auto blu - Nei 24 articoli è prevista una consistente sforbiciata a voli di stato (-40%), telefoni - il più possibile sostituiti dal sistema Voip - consulenze e auto blu, su cui già dall'anno scorso è stato deciso un taglio del 10 per cento. Ad esempio si vedono in giro più Punto e meno Mercedes, soprattutto dalle parti del ministero dell'Economia.

Gli sforzi di Camera e Senato - Correggi qui, intervieni là, alla fine - sempre a luglio - i presidenti Marini e Bertinotti, con l'aiuto dei questori dei due rami del Parlamento (Nieddu, Galante, Albonetti) mettono insieme una ricetta di 60 milioni di euro di risparmi grazie al taglio di vitalizi, viaggi, aggiornamenti culturali. Queste misure diventeranno effettive a partire da gennaio. "I primi parziali approdi di un percorso ancora lungo" le definirono Marini e Bertinottti.

Finanziaria taglia-sprechi - Mentre le decisioni di Camera e Senato non hanno bisogno di altre ratifiche e sono operative, il ddl taglia-sprechi è rimasto incagliato. Se anche arriva il via libera della Conferenza Stato-Regioni, il provvedimento deve poi andare in aula. Dove, si sa, i tempi possono diventare infiniti. Per dare subito un segnale ai cittadini, il ministro Santagata ha pensato così di inserire la parte più cospicua del ddl taglia-sprechi nella legge Finanziaria. Il ministro Padoa Schioppa è d'accordo. (Claudia Fusani)

La Repubblica, 18.09.07