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RASSEGNA STAMPA
n. 2345
del 18/07/2008
E NELLA FICTION VA IN SCENA LA VERITÀ DI CLEMENTINA
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«Annozero» Il verbale interpretato nella trasmissione di Santoro. La smentita proposta come «ricostruzione di parte»

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ROMA - «Vieni, Clementina. Accomodati sul divano che ti devo parlare di una questione delicata...». Il «giudice Forleo», interpretato dall' attrice Sabrina Pellegrino, si siede e subito, senza esitazioni, si sente dire dal suo «vecchio amico Mario Blandini», il procuratore generale di Milano che l' ha vista crescere fin da quando era il suo capo all' ufficio Gip: «Senti, ha chiamato D' Alema... Non me direttamente, ma ha chiamato. È preoccupato che vengano depositate telefonate di carattere privato. Attenta, se vengono fuori, ti faranno a pezzi...».

Ieri sera - appena due ore dopo il confronto tra il giudice Forleo e il pg Blandini, convocati nel pomeriggio dai pm di Brescia - «Annozero» ha proposto ai telespettatori di Raidue una «docu-fiction» di Sandro Ruotolo in cui la scena forte è fedelmente incardinata alla versione dei fatti fornita e verbalizzata in più sedi dal gip del caso Unipol/Bnl: D' Alema «ha chiamato», «D' Alema è preoccupato» e per questo - forse «per il tramite del senatore D' Ambrosio che si è rivolto agli ex colleghi Greco e Bruti Liberati» - avrebbe cercato di interferire con il giudice delle scalate bancarie del 2005.

Invece l' altra verità - quella illustrata da Blandini al Csm e probabilmente ribadita ieri a Brescia - è stata proposta ai telespettatori di «Annozero» come «versione di parte», non sceneggiata come la prima, raccontata dall' attore interpellato da Sandro Ruotolo. Al giornalista che entra in scena, l' attore/Blandini risponde: «Non mi ha telefonato D' Alema, non mi ha telefonato nessuno. Chi mi conosce sa bene che non sarebbe servito a nulla. Sì, la Forleo l' ho incontrata per darle dei consigli amichevoli, per raccomandarle di selezionare bene le parti penalmente rilevanti da tutto il resto... Sinceramente mi sembra che alla dottoressa Forleo fossero saltati un po' i nervi».

A chi credere, dunque? Agli attori che hanno interpretato la scena del divano nell' ufficio del pg oppure alla «versione di parte» fornita dall' attore Blandini? Lo stesso vale per la rappresentazione dello scontro con il tenente dei carabinieri Pasquale Ferrari di Francavilla Fontana, con cui il giudice ebbe un' alterco finito con una querela dell' ufficiale: è buona la versione della «docu-fiction» sceneggiata (la Forleo dice a Ferrari che è un incompetente perché non ha saputo indagare su un incidente d' auto in cui morirono i suoi genitori dopo che la famiglia Forleo aveva subito molte minacce ai tempi delle scalate bancarie) o la versione «di parte» fornita dal tenente-attore a Ruotolo?

«Annozero» di Michele Santoro, tornando poi alla realtà dello studio di via Teulada, ha messo a confronto Massimo Brutti (Pd) e Alfredo Mantovano (An) sull' ordinanza con cui la Forleo chiese al Parlamento l' utilizzabilità delle intercettazioni in cui figuravano le voci di sei parlamentari (oltre a D' Alema, c' erano Fassino, Latorre, Grillo, Cicu e Comincioli di FI) e attribuì loro «un disegno criminoso» sebbene non fossero indagati. Brutti, che contestò aspramente l' ordinanza, ha visto la fiction chiedendosi: «Mi sembra che intorno alla Forleo ci sono stati molti suggeritori: Blandini, suo interlocutore istituzionale, il prefetto di Milano, l' ex magistrato Imposimato che dice cose gravissime sul pg della Cassazione...». Mantovano, che invece ha parlato di «ordinanza ineccepibile», ha attaccato la professoressa Letizia Vacca (Csm) che ha una parte importante nella «docu-fiction»: «Ai tempi della vicenda Imi-Sir, il pm Ilda Boccassini disse che la Cassazione era "un territorio occupato militarmente" e il Csm non disse niente. Oggi, invece, il consiglio si muove come un carrarmato contro la Forleo...». Vista da Parigi, la vicenda fa dire allo scrittore Antonio Tabucchi: «L' Italia è come Bisanzio, chi tocca i fili muore e la Forleo ha toccato la casta». Al professor Franco Cordero, infine, Santoro ha chiesto un parere sulla solidità delle incolpazioni messe alla base dell' azione disciplinare avviata dalla procura generale della Cassazione contro il gip: «L' atto di accusa contro la Forleo è basato su atti che non valgono nulla». (Martirano Dino)

Corriere della Sera, 21.12.2007