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RASSEGNA STAMPA
n. 2407
del 31/03/2009 COSENTINO, LE ASSENZE DEI DIPIETRISTI DIVENTANO UN CASO
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Il voto sul sottosegretario - «Europa» accusa la pattuglia dell' ex pm Cambursano: io fuori dall' aula? Motivi familiari - Scilipoti: dovevo fare un' intervista. Pisicchio: stavo preparando una proposta parlamentare _________________________________________________________________________ ROMA - La polemica è rimbalzata sui giornali come una pallina da ping-pong. Dalla penna di Marco Travaglio sull' Unità, all' inchiostro di un editoriale di Europa, ieri. La sostanza: la votazione alla Camera sulle dimissioni del sottosegretario Nicola Cosentino, in odore di camorra. Marco Travaglio ha voluto denunciare le assenze in aula del Pd, si è accanito sugli «omertosi silenzi» dei democratici. Ah sì? Europa, in risposta, è andata a fare l' appello dei deputati dell' Italia dei Valori. E ha scoperto che a disertare il voto su Nicola Cosentino sono stati otto deputati in tutto, e se si aggiunge il neo-autosospeso Americo Porfidia fanno nove, ovvero uno su tre di tutta la truppa che Di Pietro ha in campo a Montecitorio. Una percentuale mica da ridere. Curiosa, poi, l' assenza del deputato Porfidia: lui l' Italia dei Valori l' ha lasciata perché implicato in un' inchiesta di camorra verso la quale ha sempre proclamato e voluto dimostrare la sua estraneità. Curiose, poi, alcune delle motivazioni delle assenze degli onorevoli di Antonio Di Pietro. Una per tutte? Domenico Scilipoti, da Barcellona Pozzo di Gotto: «Ho dovuto lasciare l' aula perché avevo un' intervista con una radio locale...». E Federico Palomba? «Sono dovuto correre in Sardegna per un dibattito televisivo: sono il coordinatore regionale del partito, io». Pino Pisicchio deputato da Corato, Bari, giura: «Non ero in aula perché stavo preparando un' importante proposta sulla giunta delle elezioni». Davvero? E non ha trovato nemmeno tre minuti di tempo per tornare dentro e premere un bottone per mandare a casa un sottosegretario accusato di collusioni con la camorra? «Era più importante la proposta». Beppe Giulietti ha lasciato la votazione per commemorare Sandro Curzi. Dice: «La manifestazione era organizzata da tempo da Articolo 21 al circolo della Camera, mi sarebbe stato davvero impossibile mancare...». Il deputato Renato Cambursano da Torino, spiegazioni, invece, non ne vuole affatto dare. Taglia corto: «Per fortuna esistono anche fatti strettamente personali e familiari...». E passa la palla a Carlo Costantini, dall' Abruzzo, che la rilancia indietro senza perdere tempo: «Mi sono formalmente dimesso da deputato martedì scorso per fare il consigliere regionale di opposizione. Ovvio, quindi: mercoledì ero a Pescara». E Porcino, cosa dice Gaetano Porcino calabrese trapiantato in Piemonte? «Sono dovuto correre a Torino perché abbiamo un mucchio di problemi aperti sul tavolo. Ci sono le liste da presentare. Sono il segretario dell' Italia dei Valori in città e qui sul territorio ce ne sono di questioni da risolvere...». Già, il territorio. Anche Sergio Michele Piffari, da Valbondione, Bergamo lo invoca in giustificazione della sua assenza. E' serafico, Piffari: «Sono dovuto davvero scappare l' altra sera. Del resto il mercoledì pomeriggio di solito non ci sono mica questo tipo di votazioni. L' ultimo aereo per Orio al Serio parte alle 21.15 e per raggiungere Fiumicino ce ne vuole di tempo. Non è uno scherzo quello che deve succedere in Lombardia, si va al rinnovo di otto province, dobbiamo impegnarci parecchio sul territorio...». (Arachi Alessandra) Corriere della Sera, 1.2.2009 |