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RASSEGNA STAMPA
n. 2416
del 26/05/2009 QUANTO GUADAGNA UN EURODEPUTATO
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VICENZA. Operazione trasparenza busta paga. Ci proviamo con un veterano di Bruxelles, Sergio Berlato, vicentino, che ha fatto la prima corsa europea nel 1994 con An, da consigliere regionale, piazzandosi primo dei non eletti, dopo Gianfranco Fini e Nicola Pasetto (An aveva un solo seggio, Fini optò per un’altra circoscrizione). In Europa Berlato arrivò 5 anni dopo, nel 1999. Fu rieletto nel 2004. Adesso non solo ci riprova per la terza volta ma si picca di arrivare primo nelle preferenze degli eletti del Nordest. Che saranno 13. Esclusi ovviamente Berlusconi e gli altri capilista. Registriamo il passaggio perché Berlato non solo lo dice ma ci scommette. «La mia forza è il radicamento costruito nel territorio in un decennio, non nell’ultimo mese - dice -. Prendo voti in tutte le 22 province della circoscrizione, che ha 11 milioni di elettori e 4 regioni. Nel Pdl sono tutti concentrati a spostare voti da uno all’altro candidato, non a conquistarne di nuovi. Io sono l’unico in grado di fare concorrenza alla Lega». Alla faccia dell’autostima. Stipendi. Prendiamo Berlato perché è stato l’unico finora ad aver avuto il coraggio di andare in tv (Antenna 3 Nordest) a sfidare un nemico storico dei privilegi dei politici, Silvano Giometto, vicentino anche lui, costringendolo a rimangiarsi la tesi che i deputati europei portino a casa 30.000 euro al mese. Berlato si presenta con tutte le buste paga dell’ultimo anno. Prendiamo dicembre 2008: totale competenze 11.190,89 euro; netto pagato 6.947,92. Lo stipendio viene erogato dal ministero del tesoro italiano e corrisponde a quello di un parlamentare nazionale. Dalla prossima legislatura gli stipendi saranno pagati dal Parlamento europeo: 5.000 euro a tutti. Gli italiani ci rimetteranno 2.000 euro secchi al mese ma i lettoni o i polacchi, che oggi guadagnano 5-600 euro, si staranno già ubriacando. Viaggio aereo. Il deputato europeo ha diritto ad un viaggio aereo in 1ª classe andata-ritorno a settimana dalla propria città a Bruxelles, con rimborso forfettario di 1.500 euro. Basta che presenti una ricevuta qualunque, anche di un volo low-cost da 60 euro, il biglietto andata-ritorno del treno Venezia-Bruxelles di 562 euro, la ricevuta autostradale con il pieno di benzina: il Parlamento europeo paga in ogni caso 1.500 euro. Una pacchia, inutile negarlo. Tanto che dalla prossima legislatura verrà pagata solo la cifra dimostrata. Sempre troppo tardi. Missioni. Il deputato europeo può essere invitato fuori dal suo paese o fuori Europa per convegni o missioni di suo interesse. Presenta l’invito, il biglietto aereo, le ricevute dell’albergo, del taxi: il Parlamento paga fino ad un massimo di 3.800 euro l’anno. Diaria. Per vitto e alloggio ogni deputato europeo riceve un’indennità giornaliera di 290 euro. Ma qui è più difficile fare la cresta: una notte in albergo a Bruxelles costa 180 euro, attaccaci pranzo o cena, magari per due, hai chiuso. Per incassare la diaria bisogna firmare il registro delle presenze in Parlamento e partecipare al 50% più una delle votazioni del giorno (altro che il 20% del Consiglio regionale del Veneto). Con votazioni insufficenti, la diaria viene decurtata del 50%. Assistenti parlamentari. Ogni deputato può assumere assistenti o consulenti a Bruxelles e a Strasburgo ma anche nel suo paese. Il contratto va depositato al Parlamento europeo che paga direttamente le persone assunte, fino ad un massimo di 15.000 euro lordi al mese. Qui è impossibile fare la cresta (se non mettendosi d’accordo!). Spese generali. Ogni parlamentare europeo ha a disposizione per spese di segreteria, telefono e altro, un rimborso lordo di 4.000 euro, pari a circa 2.000 netti al mese. Missioni. Il deputato europeo può essere invitato fuori dal suo paese o fuori dall’Europa per convegni o missioni di suo interesse. Per il rimborso deve produrre l’invito, il biglietto aereo, le ricevute dell’albergo, del taxi: il Parlamento paga fino ad un massimo di 3.800 euro l’anno. Voli nazionali e altro. Il deputato europeo può viaggiare sulle tratte nazionali fino a consumare 12.000 euro di biglietti aerei all’anno. Rimborsa il nostro ministero del tesoro. Ha una card di Trenitalia per viaggiare gratis in prima classe tutto l’anno. Ha una tessera del Coni per vedere qualunque partita di calcio dalla tribuna d’onore. Tutto ciò premesso, riuscireste voi a ritagliarvi 30.000 euro al mese? Fate la prova. (Renzo Mazzaro) Il Mattino di Padova, 9.05.2009 |