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EDITORIALI E COMUNICATI
n. 2532
del 29/04/2013 UN PAESE DISPERATO….
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«Chiedo scusa a tutti coloro ai quali ho creato angoscia» afferma su Radio 24, l’ex ministro Elsa Fornero“…e quando all’elenco di tutte le persone da salvaguardare chiedo una stima agli uffici e mi viene detto 50.000 e poi portate a 65.000, avrei dovuto dire: ‘fermi tutti, io avrei bisogno di 15 giorni per verificare che questa cifra sia corretta’. Io non l’ho fatto, avrei dovuto, ma non l’ho fatto”, conclude l’ex ministro del lavoro. La conseguenza fu che migliaia di esodati non avrebbero percepito né l’assegno straordinario né la pensione. E solo un anno prima furono invece le lacrime a svelare quanto le fosse costato imporre il congelamento delle pensioni più basse, chiedere cioè a centinaia di migliaia di anziani di non aspettarsi che i loro assegni seguissero l’aumento dei prezzi per i prossimi due anni. «…e allora abbiamo dovuto – spiegava il ministro - e questo sì che ci è costato anche psicologicamente, chiedere un sacr...». Il Presidente Monti intervenne: «Credo stesse per dire sacrificio, come avete capito». Il ministro tentò di sorridere ma le lacrime le scesero lungo le guance, fuori da ogni controllo. Nel frattempo l’Istat rivela che la disoccupazione a marzo resta all'11,5% evidenziando però che su base annua il tasso risulta in crescita dell'11,2% (+297 mila). I disoccupati sono 2.950.000, nell'ultimo mese sono 70mila le donne tornate a casa. Aumenta ancora la disoccupazione giovanile, al 38,4% (+0,6% mensile e +3,2% anno). I 15-24enni in cerca di lavoro sono 635 mila. Gli occupati sono 22 milioni 674 mila, in diminuzione dello 0,2% rispetto a febbraio (-51 mila) e la cosa che più sconcerta è che il calo riguarda la SOLA componente femminile. Su base annua l'occupazione diminuisce dell'1,1% (-248 mila). Nello stesso periodo un uomo distinto, Luigi Preiti di 46 anni, imprenditore edile con azienda fallita e ora manovale precario, giunge nei pressi di Palazzo Chigi impugnando una pistola calibro 7,65 con un preciso obiettivo: quello di sparare ai politici durante il giuramento del governo Letta. Un uomo, si capirà poi con tanti debiti, ingrossati probabilmente anche dalla febbre per il gioco, soprattutto per il videopoker. «L’emergenza lavoro fa sì che la vittima diventi carnefice», dichiara ad una commemorazione la neo presidente della Camera Laura Boldrini «Una situazione in cui gli adulti lo perdono, i giovani perdono la speranza di trovarlo. La disperazione si diffonde e prende troppe volte la forma della violenza». Il videopoker, la rovina di tante persone disperate che affidano a quest’ultima spiaggia la speranza per una vita più dignitosa. Ma chi ricava un tornaconto dal videopoker? Lo Stato Italiano. Per legge tutte le macchinette da gioco devono essere collegate al sistema centrale della SOGEI per controllare ogni giocata e valutarne il pagamento delle imposte dovute allo Stato. Il comandante delle Fiamme Gialle, Umberto Rapetto, con un lavoro di 5 anni causa l'arresto di 15 persone di una grossa società di videopoker accusata di evasione fiscale per ben 98miliardi di euro. Come premio anziché la promozione tanto attesa arriva il trasferimento e lui lascia la Guardia di Finanza. Novantotto miliardi di euro, una cifra enorme, più che sufficiente per garantire un futuro agli esodati, ai pensionati con pensioni basse e bloccate, ai giovani in cerca di lavoro, ai lavoratori non più giovani che invece il lavoro lo hanno perso, alle lavoratrici donne discriminate sul posto di lavoro, ai piccoli e medi imprenditori costretti al fallimento, al suicidio, all’attentato. E qui il cerchio si chiude: una classe politica che genera disperazione, una classe politica che ricava dalla disperazione….
Armando Della Bella |