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EDITORIALI E COMUNICATI
n. 961
del 20/10/2005
ESECUTIVO DA ULTIMA SPIAGGIA
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Cari amici,

ho letto l'ultima news di Antonio Di Pietro. Si potrebbe scrivere un saggio sull’incipit “io, noi dell’Italia dei Valori…”, a conferma che l’attuale disagio del partito ha scaturigini psicologiche più che politiche. Il che lo rende più indecifrabile e grave.

Purtroppo, benché più volte richiesto, non mi è stato concesso l’accesso alla mailing list e le mie opinioni non potranno mai arrivare a tutti i dirigenti ed iscritti. Stesso discorso per Orizzonti nuovi, assolutamente off limits ad ogni forma di dissenso.

Tant’è. Non ho voglia di ulteriormente commentare l'incredibile manifestazione di giubilo del Presidente, sull'esito della sua performance alle Primarie. Lo faremo in altre occasioni, ammesso che vi siano e che sia ancora utile disquisirne. (Del resto, finanche un bambino è capace di proiettare all'intero corpo elettorale il dato parziale ottenuto che, nell’ipotesi ottimistica, potrebbe essere riferito a non più della metà del campione. Basta dividere quel dato (3.3%) per due e si ottiene, più o meno, il risultato di IDV alle elezioni regionali. L’euforia, mi sembra fuori luogo.)

Desidero, invece, soffermarmi sugli esaltati "valori" dell'unità e delle coesione delle forze del centro sinistra, più volte richiamati dal Presidente, per rilevare come si continui a predicare bene e razzolare male.

Può un leader continuare a parlarne, addirittura con enfasi, mentre nel suo partito si annuncia l'ennesima epurazione? Possibile che non rifletta come la mancanza di attenzione alle richieste di dialogo e confronto abbia comportato la conseguenza di un risultato modesto alle primarie?

Se, dopo S. Sepolcro, l’accorato appello ad incontrarsi fosse stato accolto forse avremmo potuto festeggiare il terzo posto di Antonio Di Pietro, invece di assistere ai festeggiamenti di Mastella. Ebbene, per tutta risposta, invece di un minimo di autocritica, viene annunciato l'ennesimo processo e, probabilmente, l'ennesima espulsione.

Che dire? Vengo assalito da incredulità e sgomento, ma ho la consapevolezza di aver fatto quanto nelle mie possibilità perchè l'epilogo fosse diverso. Tuttavia, un gesto di sensibilità e saggezza è ancora possibile e qui viene ancora una volta sollecitato: Antonio Di Pietro inviti ai lavori dell'Esecutivo del 28 ottobre una delegazione dell'Assemblea di S. Sepolcro e sostituisca il punto 4 all'OdG con il seguente: "superamento dei contrasti interni per rilanciare unitariamente l'iniziativa politica e l'attività organizzativa dell'IDV"

Sarebbe il modo migliore per un nuovo inizio e andrebbe nella direzione di ricomposizione e superamento dei contrasti, analogamente a quanto accade in tutti i partiti, nell’imminenza delle elezioni politiche generali. Basti pensare a come sono state archiviate le liti tra Rutelli e Parisi, Fassino e Salvi, Fini e Alemanno, alla ritrovata unità socialista, al nuovo corso nell'UDC.

Sarà capace Antonio Di Pietro di esercitare compiutamente la sua leadership guardano esclusivamente agli interessi dell’Italia dei Valori e non agli egoismi dei singoli? I suoi compresi?

Certo si è che, in mancanza di risposta, nessuno potrà più accusarci di lesa maestà, per le inevitabili conseguenze. Chi scrive ( e ciò vale per tutti gli amici di PARTECIPAZIONE) ha il dovere di difendere la propria dignità ed onorabilità in ogni sede. E non esiterà a farlo. Resto in attesa di un riscontro cortese ed urgente da parte del Presidente ed invio a tutti un caro saluto.

on Beniamino Donnici - Assessore Regione Calabria al Turismo e Beni Culturali