|
Home | Per conoscermi | News | Editoriali e Comunicati | Incontri ed eventi | Rassegna Stampa | Archivio Foto e Video |
EDITORIALI E COMUNICATI
n. 988
del 14/10/2005 RADUNO FASCITA DI SAN SEPOLCRO: EIA EIA ALALA!
indietro »
Fantastico: ne parlavo ieri con una giornalista come esempio di come funziona la stampa, di come si controlla l'informazione, si creano le bugie e si formano le convinzioni. Sulla base di informazioni volutamente false. Nel merito: Donnici proviene pure dalle file del MSI così come Adornato o Ferrara da quelle del PCI, non è questo il punto, semmai uno che prima, quando non c'era da rubare, stava col MSI e ora, che c'è da rubare, se ne sia andato, dimostra che o è scemo o è un'idealista. Propendo per la seconda, per conoscenza diretta. Il punto è un altro. E fa capire come funziona la stampa, in questa piccola cosa che però è emblematica. Io sono stato tra i quattro organizzatori di San Sepolcro. Scopro dalla lettura dell'Espresso, al quale sono abbonato, ed ho provato a prendere la notizia da l'espressoonline per farla girare ma occorre essere abbonato, quindi grazie dell'articolo inviato, che San Sepolcro è "paese di riferimento del gruppo Socialismo Nazionale, componente del Fronte Sociale Nazionale". Non lo sapevo e non lo sapeva nessuno, ad onor del vero, delle 250 persone provenienti da tutta Italia. Sapevamo invece che a San Sepolcro era stata fondata l'Italia dei Valori. E proprio per quello avevamo chiamato la cosa "rifondazione" e avevamo scelto San Sepolcro. Invece è diventato un raduno di neofasciti... tra cui anche il camerata Sedita, se vuole spendere due parole. Poi, ero sul tavolo di presidenza, tralaltro proprio a destra di Beniamino Donnici, con grande mio paicere personale, e questo appello sicuramente S. Lim., il pubblicista che ha firmato l'appello, se l'è sognato in seguito a una matriciana che si sarà mangiato prima di andare a dormire. Oppure all'aglio sotto olio che è la specialità del luogo e che si prende come aperitivo senza però nessun problema legato all'aglio. Posso testimoniarlo, dato che l'ho riportato a Roma, come lo potrà testimoniare S. Lim, che probabilmente se n'è mangiato talmente tanto che ha avuto effetti su di lui, simili a quelli dell'acido lisergico tratto dalla segale cornuta: da le allucinazioni. A meno che non dia rigonfiamento alla tasca di pietro, ops, volevo dire dietro: è stato pagato per dire queste scemenze? E, se si (spero poco), da chi? E, se non è stato pagato, perché allora non si attiva il CNR e fa una ricerca sugli effetti allucinogeni dell'aglio aretino (San Sepolcro è in provincia di Arezzo anche se, storicamente, appartiene a Città di Castello e quindi all'Umbria). Quindi, uno può dire tutte le scemenze che vuole, il problema diventa quando queste scemenze sono come quelle del cormorano intriso di petrolio - e non era vero, come quello della fialetta con le armi di distruzione di massa all'ONU - e non era vero - come i passaporti intatti dei Kamikaze dell'11 settembre che leggevano pure il Corano, che dato che è un libro sacro, è rimasto praticamente intonso tra le macerie e 5000 morti - e non era vero (che c'erano i kamikaze, che c'erano i morti e che ci stanno in Irak, si) e tante e tante ancora di cose che fanno sorgere un sospetto: stavamo giocando con qualcosa di più grande? forse si. In ogni caso, continuando con l'analisi delle bugie nei confronti di Beniamino Donnici, che è una delle tante - ad onor del vero - persone serie e oneste che hanno creduto a Di Pietro e che ho conosciuto nell'Italia dei Valori, che non era un partito ma un movimento. Da quanto ne so io e da quanto ne sanno tutti, visto che c'erano i testimoni e c'erano i verbali, così come c'erano i testimoni tra i 250 "camerati" di San Sepolcro. Donnci, dopo che è stato nominato assessore al turismo in Calabria, ha messo sull'odg del comitato esecutivo la questione della sua incompatibilità come responsabile degli enti locali. non ha fatto a tempo a finire che Di peitro l'ha subito dimissionato. E questo risale a qualche mese prima del raduno neofascita di San Sepolcro. Oscuri contrasti: abbiamo uno (Di Pietro) che ha fatto credere a mezza Italia che era per l'efficienza, per la legalità, per l'onestà e tutti 'sti cavoli che dicono tutti ma che in Di Pietro sembravano veri, e si scopre che ha fatto cose incredibili. Rileggete cosa dice Massimo Sega. Io ne posso dire a migliaia: pensiamo all'assessore ai consumatori e lotta all'usura alla provincia di Roma, Roberto Petrassi, uno che non se n'è accorto, che esiste un assessorato del genere, nemmeno il neo assessore ai consumatori alla Regione Lazio che, nell'intervista al Salvagente (al quale sono ugualmente abbonato) di ieri, ha dichiarato che è il primo assessorato del genere in Italia. Persona che, insieme a Di Pietro, ha fatto fuori tutti gli idealisti che gli davano fastidio. Compèreso il sottoscritto. C'è riuscito chiaramente perché Di Pietro glielo ha consentito: se dipendeva da me, adesso stava già in Siberia, opss, scusate, beveva già l'olio di ricino, mi sono scordato che siamo neofascisti, legati al camerata Ercolino. Potrei andare avanti per ore ma vorrei andare in Umbria, sul Trasimeno, che devo organizzare un incontro di naziskin In ogni caso: scherzi a parte, la cosa è grave. A noi fa piacere perché è stata una pubblicità enorme ed è stato un boomerang. Però la cosa è grave. Vittorio Marinelli - European Consumers, già Responsabile Nazionale Osservatorio Europeo sulla Legalità e la Giustizia |